Emergenza sanitaria e nuova povertà, il Consiglio Comunale propone il recupero e la distribuzione delle eccedenze alimentari
Intervenire sul fenomeno degli sprechi alimentari valorizzando l’attività solidale
Emergenza sanitaria e nuova povertà, il Consiglio Comunale propone il recupero e la distribuzione delle eccedenze alimentari.
Oggi la consigliera Aida Romagnuolo ha presentato una proposta di legge regionale “Recupero e distribuzione delle eccedenze alimentari in favore delle persone in stato di povertà o grave disagio sociale ” . La legge consentirebbe alla Regione Molise di intervenire sul fenomeno degli sprechi alimentari, valorizzando l’attività di solidarietà e beneficenza. I generi alimentari non idonei alla commercializzazione ma commestibili, invenduti dalla grande distribuzione e i pasti non serviti dagli esercizi di ristorazione, potrebbero essere raccolti e distribuiti come avviene già in molte regioni e paesi del mondo.
Attraverso questa iniziativa – si intende promuovere un forte intervento di solidarietà che non può più essere procrastinato –
Lo afferma la promotrice della legge che desidera valorizzare l’attività di volontariato e beneficenza delle onlus, cooperative, organizzazioni ed associazioni caritative e di beneficienza, le imprese produttrici e della distribuzione. Tali organizzazioni potranno quindi raccogliere il cibo e distribuirlo alle persone in stato di povertà o grave disagio sociale.
Ma quali sono i cibi definiti “eccedenze alimentari” ?
Lo definisce il Comunicato Stampa del Comune di Campobasso:
a) i prodotti alimentari in perfetto stato di conservazione non idonei alla commercializzazione per carenza o errori di confezionamento, di etichettatura, nonché per prossimità alla data di scadenza, nonché le eccedenze alimentari invendute dalla grande distribuzione, ma perfettamente commestibili;
b) I prodotti agro – alimentari invenduti e destinati all’eliminazione del circuito alimentare;
c) I prodotti agricoli non raccolti;
d) I pasti non serviti dagli esercizi di ristorazione e della somministrazione collettiva, perfettamente commestibili.
Quali enti e associazioni possono collaborare all’iniziativa?
Di seguito l’elenco:
a) Enti locali, singoli o associati;
b) Organizzazioni di volontariato;
c) Associazioni di promozione sociale iscritte all’Albo Regionale;
d) Cooperative sociali;
e) Organizzazioni non lucrative di utilità sociale (ONLUS;) f) parrocchie e gli oratori delle comunità;
g) Fondazioni aventi esclusivamente finalità di assistenza, beneficenza, educazione;
h) le imprese produttrici che perseguono interventi di responsabilità sociale di impresa in favore della lotta allo spreco alimentare;
i) le imprese distributrici e del commercio al dettaglio che perseguono interventi di responsabilità sociale di impresa in favore della lotta allo spreco alimentare.
L ’ iniziativa legislativa passa ora all ’esame della Commissione consiliare competente che, dopo l’ espressione del parere di rito, la invierà all ’attenzione del Consiglio regionale per le determinazioni conclusive.
Carola Pulvirenti