Duro colpo all’edilizia dal decreto fiscale: le imprese devono anticipare al committente le ritenute. L’Acem scrive ai parlamentari
Un altro duro colpo per le imprese dell’edilizia. Il decreto fiscale di recente pubblicato, prevede infatti l’obbligo di versamento delle ritenute fiscali da parte del committente per i lavoratori impiegati nell’appalto in tutti i casi in cui affidi a un’impresa l’esecuzione di un’opera, stabilendo che l’appaltatore o subappaltatore debba anticiparne le somme al committente stesso, addirittura cinque giorni prima della scadenza del versamento, con obbligo di fornire altresì tutta una serie di dati inerenti l’identificazione del lavoratore, con enorme aggravio di burocrazia e dannosa sottrazione di liquidità alle imprese.
Secondo l’Acem questo aggravio di grovigli burocratici nella gestione amministrativa dell’appalto mette a rischio la stessa esecuzione di un’opera, finendo di ingessare una filiera già oberata da innumerevoli adempimenti e la sottrazione di liquidità che ne scaturisce, aggiunta allo split payment, rischia di dare un colpo letale a tutto il settore.
Per questo l’Associazione, con nota a firma del presidente Danilo Martino, si è rivolta oggi ai parlamentari molisani invocando il loro massimo impegno per lo stralcio totale della norma dal provvedimento in sede di conversione in legge del decreto.
“Non possiamo accettare questa ulteriore gravosa misura – dichiara il presidente Martino – a meno che lo Stato ci eroga esso stesso le risorse necessarie sia per anticipare le ritenute, sia per pagare impiegati e consulenti che dovremo assumere per fronteggiare tutta questa mole di adempimenti burocratici che vogliono imporci”.