Don Vincenzo Chiodi sospeso “a Divinis”, Muccio scrive al vescovo Cibotti
Il presidente regionale del Guerriero Sannita, Giovanni Muccio, ha scritto una missiva al nuovo della diocesi di Isernia-Venafro, Camillo Cibotti. Oggetto della lettera la storia di Don Vincenzo Chiodi, per il quale Muccio chiede “misericordia”.
Di seguito il testo scritto dal Presidente del Movimento del Guerriero Sannita:
“Eccellenza reverendissima Cibotti,
sono Giovanni Muccio Presidente regionale del Guerriero Sannita, un Movimento che cerca nella sua umiltà di portare avanti politiche sociali a favore degli ultimi. Le volevo porgere i più sentiti auguri della Sua nomina quale nuovo Pastore della nostra Diocesi e, nell’occasione, porLe all’attenzione la storia di Don Vincenzo Chiodi che certamente conosce, parroco per cieca 17 anni nella Parrocchia di Miranda, piccolo paesino della provincia di Isernia, e per 38 anni curato della Cattedrale di Isernia. Un prete molto amato dalla cittadinanza isernina.
Don Vincenzo Chiodi circa due anni fa decise di candidarsi. La sua candidatura al Comune di Isernia con il sopracitato Movimento, era dettata dal desiderio di aiutare la povera gente e, soprattutto, in questa situazione di crisi tremenda che ci attanaglia.
La sua convinzione di candidarsi era suggerita, in particolar modo, dalle parole di sua Santità Benedetto decimo sesto, che invitava i cattolici a mettersi in campo e dare il proprio contributo alla realizzazione, nel concreto, dei valori evangelici. Don Vincenzo non mirava ad un posto di comando, ma ad aiutare le persone volenterose a realizzare una società, ad incominciare dalla famiglia, in cui vivere facendo quanto di buono Gesù ci ha insegnato.
Per quella sua bontà nel mettersi sempre a disposizione di tutti ma in particolare della povera gente, fu sospeso a Divinis.
Sono trascorsi circa due anni e le autorità ecclesiastiche non ancora provvedono a restituire a Don Vincenzo i diritti che gli vengono dall’ordine Sacro del Presbiterato, vietandogli anche la Santa Comunione con il vino consacrato, che rappresenta il sangue di Gesù Cristo.
Tale divieto, per Don Vincenzo, che ha speso una vita per la Chiesa, è qualcosa di indescrivibile. Don Vincenzo è triste, mortificato e avvilito ed ancora oggi prega sempre per il suo Popolo, per il suo Vescovo e per il Papa.
Eccellenza reverendissima, il giorno 5 c.m., a Isernia, ci sarà sua Santità Papa Francesco. A volte è proprio vero che le casualità non avvengono per caso: il 5 luglio corrisponde al giorno in cui Don Vincenzo Chiodi fu ordinato sacerdote, nel lontano 1959, nella Cattedrale di Isernia.
Eccellenza, il Guerriero Sannita ha ascoltato un giorno le parole di sua Santità Papa Francesco: “Seguire Gesù significa condividere il suo amore misericordioso per ogni essere umano”, e con questa affermazione mi rivolgo a Sua Eccellenza, supplicandolo di essere misericordioso nei confronti di Don Vincenzo Chiodi, perchè possa un giorno raggiungere in pace Nostro Signore, senza la sospensione a divinis e con la Comunione sotto le due specie.
Se riterrà opportuno, il Guerriero Sannita è a sua disposizione per qualsiasi incontro”.