Direttiva Bolkestein, Nagni: “Non forzature ma provvedimenti a sostegno dei nostri imprenditori balneari”
Si è svolta a Roma la riunione richiesta dalle regioni al Governo per discutere sulle problematiche inerenti la direttiva Bolkestein, alla luce della sentenza dello scorso 14 luglio, con la quale la Corte Europea ha ritenuto illegittima la proroga “automatica e generalizzata” delle concessioni demaniali fino al 2020.
All’incontro, a cui ha partecipato il Ministro per gli Affari regionali Enrico Costa, erano presenti il coordinatore del tavolo interregionale sul Demanio, Marco Scajola e i rappresentanti delle Regioni. Per il Molise ha partecipato l’assessore Pierpaolo Nagni il quale, a margine della seduta ha affermato: “La posizione che il Molise porta avanti sin dall’inizio, oggi è stata riconosciuta da più parti come la più pragmatica e perseguibile alla luce della sentenza della Corte europea riguardo il rinnovo delle concessioni ai balneatori. Immaginare, in effetti, di forzare la mano sulla durata delle proroghe, fino a giungere ai 30 anni ipotizzati, si presentava immediatamente come una soluzione che ostacolava i principi di libera concorrenza imposti dalla Direttiva. E allora, una strada più garantista ed opportuna resta quella di lavorare sulle procedure di concessione, piuttosto che sulle proroghe di quelle esistenti su cui si andrebbero a condurre battaglie dall’epilogo ormai scontato. Una cosa resta necessaria – ha proseguito Nagni – risolvere una situazione di incertezza che nuoce ai nostri operatori e alla nostra economica, attraverso una legge delega che il Governo deve predisporre, lavorando su diverse linee guida che mettano al centro, nella scelta dei concessionari, i progetti di valorizzazione del bene pubblico già concretizzati, gli investimenti perpetrati nel tempo e la qualità dei servizi offerti. Così facendo, nella valutazione per l’affidamento delle concessioni, non si potrà prescindere da questi fondamentali parametri, tra l’altro già messi in evidenza nella difesa sostenuta dall’Avvocatura di Stato avverso la Corte e che ha messo l’accento proprio sul riconoscimento della validità d’impresa creata dagli attuali concessionari e il valore della professionalità degli attuali gestori. Dunque sarà sempre più necessario, alla luce di questa situazione, che si intensifichi il lavoro congiunto di Governo e Regioni per tutelare le imprese balneari italiane attraverso una legge delega, il più possibile condivisa. Un provvedimento – conclude Nagni – che preveda al suo interno un congruo periodo di transizione per passare da una normativa di riferimento all’altra, che salvaguardi gli investimenti e quel grande patrimonio di esperienza e professionalità acquisiti dalle nostre imprese turistico-balneari, motivo di vanto e di orgoglio locale e nazionale”.