Coscienza Civica esprime solidarietà per Pastore: “Si continua a guardare il dito e non la luna”
Il Movimento civico Coscienza Civica, esprime solidarietà al dottor Lucio Pastore per il procedimento disciplinare avviato nei suoi confronti dall’Azienda sanitaria. “Stando a quanto si è appreso, – fanno sapere dal Movimento – il procedimento sarebbe scaturito da talune sue dichiarazioni sulla sanità regionale, in contrasto con il nuovo regolamento della Asrem che vieterebbe ai dipendenti di esternare giudizi su fatti riferiti all’azienda. Senza entrare nel merito del procedimento disciplinare, non può tacersi la singolarità di una censura che, stando a quanto si è appreso, si è appuntata non già sulla veridicità o meno della denuncia, né sulla gravità delle carenze in essa contenute, bensì sulla dichiarazione in sé e per sé considerata. Insomma: si preferisce guardare il dito ed ignorare la luna!”
“Al netto dei sacrosanti diritti fondamentali di manifestazione del pensiero e di critica, – prosegue la nota – che le Istituzioni dovrebbero garantire e preservare sempre e comunque, il caso di specie è tanto più rilevante perché oggetto della denuncia è la condizione della sanità molisana, e dunque il diritto universale costituzionalmente riconosciuto alla salute di tutti i cittadini, proveniente peraltro da fonte assolutamente qualificata ed autorevole, vista la professionalità e l’esperienza del dottore Pastore. Spiace, pertanto, assistere al silenzio di molte forze politiche e sindacali che anche stavolta hanno osservato la consegna del silenzio. Rivolgiamo pertanto – fanno sapere ancora dal Movimento – un invito a tutti i cittadini e alle organizzazioni sociali e politiche che, contrariamente a chi preferisce il silenzio, non intendono invece restare inermi di fronte alla inesorabile e progressiva erosione e compressione dei diritti inalienabili, in primis quello alla salute, sempre più minacciato da politiche sanitarie condizionate da interessi di cui spesso sfugge quale sia l’interesse pubblico sotteso: l’azione di tutela della sanità non può, però, restare fine a se stessa o limitarsi a commenti sui media o a post su facebook, dovendo invece assumere le forme di una proposta politica che da un lato contrasti, anche giudiziariamente, le scelte sbagliate e dall’altro solleciti i necessari correttivi, coinvolgendo l’opinione pubblica in un percorso di informazione e partecipazione popolare”.