Coronavirus, l’Ance e l’Acem a difesa delle imprese: “Rimettere in moto il Paese. In Molise serve una scossa per rilanciare il settore”
“Ci vogliono equilibrio e razionalità. Giusto il rispetto delle misure di prevenzione sanitaria, ma coniugandole con un ritorno alla normalità e scongiurando il panico generalizzato che sta bloccando il settore delle costruzioni italiano in casa e in tutto il mondo e di conseguenza l’intera economia del Paese.”
Queste le parole del Presidente dell’ANCE, a cui l’ACEM-ANCE Molise aderisce a livello nazionale, Gabriele Buia, sugli effetti dell’allarme Covid-19 in Italia.
“Stiamo mettendo in campo tutti i nostri sforzi per tutelare la salute dei lavoratori, ma dal territorio le imprese ci stanno segnalando situazioni paradossali e blocchi generalizzati anche al di fuori della zona rossa e della zona gialla” continua Buia, secondo il quale “di questo passo tantissime imprese rischiano di scomparire”.
“Questo ulteriore blocco dell’attività”, aggiunge il Presidente Ance, “si va ad aggiungere a 11 anni di crisi e all’assenza di misure organiche per far ripartire concretamente il settore come chiediamo da tempo: tutti a parole dicono di voler fare qualcosa per rilanciare l’economia e l’edilizia e poi invece vengono introdotte misure che ancora una volta affliggono le imprese con maggiori oneri e adempimenti burocratici, come ad esempio l’art. 4 dell’ultimo decreto fiscale”.
Occorre dunque agire immediatamente con un “pacchetto di misure urgenti a sostegno delle imprese e dei territori più colpiti, ma anche con provvedimenti strutturali immediatamente operativi necessari per rimettere in moto il Paese, a cominciare da una grande opera di semplificazione delle procedure”, conclude Buia.
Sulle parole del Presidente Nazionale, interviene il Presidente dell’ACEM-ANCE Molise Danilo Martino: “Condividiamo a pieno le preoccupazioni del nostro Presidente nazionale Buia e anche in Molise, in cui per fortuna il coronavirus non c’è, occorre una scossa per rilanciare il settore che deve ritornare al primo posto nell’agenda della classe dirigente, cosa che al momento non ci risulta stia accadendo”.