Coronavirus, Fanelli chiede di rimodulare ordinanza su trasporto extraurbano e quarantena obbligatoria per chiunque arrivi da fuori regione
La consigliera regionale del PD, Micaela Fanelli, interviene sull’emergenza Coronavirus, alla luce degli ultimi provvedimenti emanati dal governatore Toma circa la mobilità. In modo particolare interviene sul provvedimento che rimodula le corse extra urbane.
“Oggi – dice la Fanelli – la condizione fondamentale per arginare i contagi è ridurre al minimo i movimenti delle persone. Nelle ultime ore sto ricevendo numerose segnalazioni da parte di addetti ai lavori e cittadini, preoccupati sia per il ‘non taglio’ di nessuna corsa su gomma, sia del flusso di persone che continuano ad arrivare da fuori regione, nonostante le restrizioni. Con il conseguente innalzamento del pericolo di contagio del #COVID19 sul territorio regionale.
L’ordinanza della Regione Molise sulla “revisione temporanea della programmazione del servizio erogato dalle aziende del trasporto pubblico locale extraurbano”– la num. 4 del 14 marzo 2020 – ha tagliato del 50% solo le corse su ferro e completamente solo le corse scolastiche, mentre sostanzialmente demanda agli operatori concessionari privati, sulla scorta di alcuni indirizzi, la riorganizzazione del tpl extraurbano su gomma, salvo una verifica a posteriori del IV Dipartimento. In questo modo, non solo non indicando la percentuale puntale del taglio (La Campania, senza possibilità di interpretazioni, le riduce del 50%), perdendo quindi tempo prezioso nell’individuazione delle corse ritenute essenziali, spogliando la Regione della sua funzione di indirizzo e, probabilmente, disattendendo le finalità del DCPM nazionale, che pone in capo ai Presidenti delle Regioni la programmazione urgente dei servizi minimi essenziali, per contenere la diffusione del contagio. Sempre bassa, è indispensabile ricordarlo e sottolinearlo, la protezione per gli autisti.
Cioè, per ora non si taglia nemmeno un autobus. Perché – spiega la consigliera regionale – leggendo l’art. 3 dell’Ordinanza si legge testualmente “È fatto obbligo a ciascuna azienda di cui ai precedenti commi 1 (ferro) e 2 (gomma) di trasmettere, entro 48 ore dalla pubblicazione della presente ordinanza, al Dipartimento IV – Servizio Trasporti e Mobilità, i programmi di esercizio rimodulati, corredati da una relazione descrittiva delle scelte effettuate”. Poi, senza indicare i termini, “È demandato al Direttore del Dipartimento IV l’approvazione con proprio atto della programmazione rimodulata in attuazione dei precedenti commi”.
Così facendo, vanificando ogni efficacia ed urgenza di ridurre, immediatamente, tutte le linee non necessarie (quelle per i lavoratori, che hanno abbonamento, e per i presidi sanitari). Non solo, la Regione Molise è rimasta ferma, differentemente da quanto fatto invece dalla vicina Puglia e dal Governatore Emiliano, per le persone che comunque ‘rientrano’ da fuori regione (evidentemente potendo utilizzare una delle deroghe alla decretazione nazionale). Il Molise infatti non pone in quarantena obbligatoria chiunque arrivi nella nostra regione da qualsiasi parte d’Italia. Perché? Visto che oggi l’unico vero pericolo per il Molise viene da fuori, anche e soprattutto dalla regioni limitrofe che iniziano a registrare un preoccupante aumento dei casi di contagio.
E allora, l’appello – e non la critica – è di rivedere le due ordinanze e di renderle, davvero, urgenti e utili. Decidendo, sul primo fronte, immediatamente quali linee sopprimere (se necessario, visto che molti autobus viaggiano di fatto vuoti, anche oltre il 50%), mettendo in sicurezza ‘rientrante’ dal resto d’Italia, obbligando chiunque giunga da fuori regione alla quarantena obbligatoria. Perché – conclude la Fanelli – è questo il momento di agire”.