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Contratti in Regione ad amici e parenti di esponenti politici: i senatori Ortis e Di Marzio (M5S) portano il caso all’attenzione del ministro della Pubblica Amministrazione

Sul presunto caso di parentopoli un'interrogazione al ministro Bongiorno

“L’ennesima parentopoli consumata sulla pelle di chi ha dovuto lasciare la sua terra in cerca di fortuna altrove: attendiamo l’esito degli accertamenti dell’Anac, l’Autorità anti corruzione, certi che l’ulteriore esempio di familismo amorale in un ente pubblico non potrà restare senza conseguenza”.

Questo il commento dei portavoce al Senato del Movimento 5 Stelle, Fabrizio Ortis e Luigi Di Marzio, dopo la discussione di ieri, in Consiglio regionale, dell’interrogazione a firma del portavoce Andrea Greco sulla famigerata questione Consedin.

“Il governatore Toma ha scelto deliberatamente di non rispondere – hanno spiegato i senatori – invocando addirittura discutibilissime questioni di privacy. Capiamo tuttavia che, di fronte a una situazione finita sotto la lente della procura di Campobasso e dell’Anac, grazie alla pretesa di legalità perseguita dal Movimento 5 Stelle, c’era poco da poter controbattere. Ci riferiamo al bando da 1 milione e 640mila euro per l’assistenza tecnica per il supporto nell’utilizzo dei fondi Por Molise Fesr Fse 2014-2020 e dei Fondi del Patto per lo Sviluppo della Regione Molise. Una gara espletata il 20 luglio 2017 la cui scadenza era fissata al 31 agosto, aggiudicata il 29 novembre 2017 e il cui contratto è stato firmato il 2 marzo 2018, aggiudicata da una rete temporanea d’imprese, la Consedin e la Ernst&Young Financial Business Advisors Spa, due colossi del settore che si sono uniti appunto per partecipare al bando pubblico”.

L’aggiudicazione del bando è avvenuta grazie alla presenza di 22 professionisti al servizio di Consedin ed Ernst&Young con esperienze pluriennali e qualificanti alle spalle, i cui curricula erano stati chiaramente allegati nell’offerta: ma nel novembre scorso, in occasione dell’insediamento di queste figure presso gli uffici della Regione Molise, le due società hanno chiesto di sostituire, come consentito dal capitolato di gara, 14 di queste professionalità. “Sostituzioni chehanno sottolineato Ortis e Di Marzio – sarebbero state fatte in favore di soggetti aventi legami stretti di parentela con consiglieri, assessori e altri notabili dell’attuale maggioranza di centrodestra al governo regionale, oltre che già beneficiari, nel recente passato, di incarichi più o meno fiduciari sempre presso la Regione Molise. Parenti e affini, tra l’altro, che in passato avrebbero sottoscritto identici contratti, ma grazie ad un’altra sponda politica”.

L’azione avviata dal MoVimento 5 Stelle dopo l’accesso agli atti della procedura parte dal fatto che i sostituti, oltre che amici e parenti dei soliti noti, sarebbero in tutto o in parte sprovvisti dei requisiti specifici richiesti dal bando. “Profili ed esperienze con più di un’anomalia – hanno rimarcato i senatore – confrontando la figura proposta a base di gara e quella chiamata a subentrare. Una cosa che, se appurata, sarebbe gravissima, perché farebbe passare un messaggio, inaccettabile, che in Molise lavorano solo quelli che hanno i santi in Paradiso. Un modo di fare politica che il MoVimento ha combattuto e continua a combattere fin dalla sua genesi”.

“Da parte del centrodestra molisano – hanno concluso i portavoce pentastellati – siamo di fronte all’ennesima, anacronistica applicazione di vecchie logiche clientelari e parentali, logiche che hanno allontanato la gente dalle istituzioni, alimentato rancori e odio sociale, impoverito i territori e provocato l’esodo di tanti giovani capaci ma disillusi. Per questo abbiamo presentato un’interrogazione al Ministro della PA Giulia Bongiorno: vogliamo capire se intenda attivarsi presso l’amministrazione competente affinché vengano chiariti i criteri adottati nell’assegnazione degli incarichi descritti e dissipati tutti i possibili dubbi circa eventuali interessi diretti. Non solo: al Ministro chiediamo anche quali iniziative intenda assumere affinché siano disposti gli opportuni accertamenti in ordine ai fatti descritti per fare luce sui criteri adottati nell’assegnazione dei suddetti incarichi e valutati eventuali profili di illiceità, dissipando tutti i possibili dubbi circa eventuali interessi diretti degli amministratori locali”.

Redazione

CBlive

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