Coni, 18 amministrazioni comunali finanziano il progetto “Mettiamoci in gioco”
E’ ripartito il progetto “Mettiamoci in gioco” dalla delegazione di Campobasso del Coni Molise, nell’ambito delle iniziative finalizzate alla promozione dello sport a scuola e in particolare alla divulgazione della pratica ludico-motoria nelle scuole dell’infanzia dei comuni della provincia di Campobasso. Per la realizzazione del progetto, il Coni ha coinvolto i sindaci dei Comuni richiedendo un contributo a sostegno dell’iniziativa al fine di garantire agli alunni delle scuole dell’infanzia l’opportunità di intraprendere un percorso che permetterà ai bambini di crescere e formarsi una personalità la più evoluta possibile. E la risposta dei Comuni è stata positiva.
Ben 18 amministrazioni comunali hanno, infatti, voluto finanziare il progetto che si attua in due fasi: la prima da febbraio a giugno e la seconda da settembre a dicembre. Grazie alla sensibilità dimostrata e all’impegno assunto dai sindaci, partecipano le scuole dell’infanzia di: Bonefro, Castropignano, Colletorto, Fossalto, Guglionesi, Guardiaregia, Jelsi, Macchia Valfortore, Mafalda, Matrice, Montagano, Oratino, Ripalimosani, Salcito, San Giuliano di Puglia, Sant’Elia a Pianisi, Tavenna e Trivento.
L’iniziativa, al suo secondo anno di attuazione, ha più che raddoppiato i numeri della prima edizione e ad oggi coinvolge 32 sezioni per un totale di 600 alunni di età compresa tra i 3 ed i 6 anni, che vanno ad aggiungersi alle 45 sezioni e ai 950 alunni dell’analogo progetto Mio Amico Sport che si svolge da ormai 9 anni nelle scuole dell’infanzia della città di Campobasso.
“Mettiamoci in gioco” prevede un percorso psico-motorio, condotto da un esperto individuato dal Coni, laureato in scienze motorie e con competenze specifiche riguardo alla scuola dell’infanzia, basato su un programma di educazione al movimento attraverso il gioco con l’obiettivo di creare le condizioni ottimali allo sviluppo psico-fisico del bambino caratterizzato, fin dai primi anni di vita, da esperienze ludico-motorie che consentono, attraverso l’acquisizione degli schemi motori di base, di interiorizzare i fondamentali riferimenti spazio-temporali, di acquisire autonomia e stabilire relazioni attraverso il movimento ed il gioco.
Uno stile di vita attivo può risultare difficile nella maturità ma si può perseguire in maniera naturale ed efficace se condotto fin dalla scuola dell’infanzia.