Cinema Ariston, la Gpe Group contro l’amministrazione comunale: “Noi collaborativi, da Palazzo San Giorgio un muro”

ex-aristonSi torna a parlare della vicenda relativa all’ex Cinema Teatro Ariston. A distanza di meno di una settimana dal Consiglio comunale, attraverso una nota stampa, è la Gpe Group Srl a esprimersi sulla vicenda, dopo l’ordine da parte del Comune di Campobasso di interrompere i lavori in esecuzione, volti “a mettere in sicurezza l’area”, come si legge nella nota.

Per l’ennesima volta ci troviamo a subire decisioni arbitrarie da parte di Palazzo San Giorgio, nella persona dell’assessore Chierchia e del suo ufficio tecnico con il bene placito del sindaco Battista.

In questi anni più volte abbiamo assistito in silenzio a “dichiarazioni spot” del tutto prive di fondamento e di qualsiasi documento a supporto di tali tesi, sostenute sempre e solo a mezzo stampa dall’assessore Chierchia.

Si parlava di azionariato popolare, per poi passare al progetto di Comune e Regione su Ariston quale casa della cultura molisana, per finire alla certezza di finanziamenti da parte della Regione al Comune o, addirittura, ai fondi provenienti dal Patto per il Sud.

Tutto questo non è stato mai supportato da nessun documento o da un solo centesimo di euro, situazione sottolineata anche durante l’assise comunale del 31 ottobre, sia da esponenti di maggioranza che di opposizione.

Riteniamo, quindi, di dover informare la cittadinanza che non solo noi, ma a questo punto, tutti i campobassani, vengono “derisi” sull’argomento dall’assessore Chierchia, la quale non si sa per quale motivo e in base a quale certezza, si arroga il diritto di controvertire arbitrariamente una sentenza del Tar, che ci ha permesso, nel pieno rispetto della legge, senza alcuna forzatura, di eseguire il progetto di ricostruzione sull’area del vecchio Cinema Teatro Ariston.

Nonostante ciò, precisiamo che la Gpe group, in accordo con i propri progettisti, nonché con la proprietà e rispettosa del percorso legale in atto, che vedrà la vicenda sottoposta al giudizio del Consiglio di Stato, mai avrebbe pensato di demolire una struttura prima del giudizio definitivo.

L’intenzione era semplicemente quella di mettere in sicurezza l’area che insiste su quel fabbricato fatiscente e pericolante in giorni difficili per tutto il Centro Italia, viste le continue scosse sismiche che, purtroppo, stanno attanagliando anche la nostra comunità.

È cosa nota lo stato di pericolosità di alcune parti della struttura, in seguito all’agire del tempo sulla stessa e, nel corso dei mesi, si sono verificati alcuni episodi spiacevoli (risarcimenti ai privati e piccoli crolli di intonaco), nonostante la manutenzione ordinaria eseguita dalla famiglia De Benedittis.

Questo ci è stato proibito con una lettera di blocco lavori, a firma della dirigenti Iannelli, nonostante dal Consiglio comunale del 31 ottobre sia emersa la volontà politica, largamente condivisa, di non ostacolare in alcun modo il privato fino alla sentenza del Consiglio di Stato.

Chiediamo ora atutti, chi si assume la  responsabilità di eventuali danni o ancor di più di incidenti più o meno gravi che dovessero verificarsi da ora e fino al momento della sentenza definitiva del Consiglio di Stato, visto che è stato proibito di intervenire a nostre spese proprio per evitare problemi gravi in quella zona? Chi pagherà eventuali danni a cose o persone?

Chi risarcirà professionisti e imprese coinvolte in questo intervento vietato?

Chi va a spiegare ai gestori di attività commerciali che ci hanno personalmente chiesto di accelerare i tempi di inizio lavori, vista la depressione commerciale cronica che vivono da anni-che, per puri personalismi, ci impediscono addirittura di evitare danni ai fruitori delle loro attività?

Oltretutto si fa presente alla cittadinanza che più volte nel tempo sia il sindaco Battista che l’assessore Chierchia sono stati destinatari di proposte concrete e costruttive che, nell’ordine, prevedevano interventi a scomputo degli oneri di urbanizzazione (considerata l’assoluta difficoltà di intervento dell’amministrazione comunale) per:

– sistemare lo stadio di contrada Selvapiana, in aggiunta agli 800.000 euro ancora non spesi dalla stessa Giunta Battista;

– costruire una scuola, visto che Campobasso è forse l’unica città italiana che costringe i propri bambini e le relative famiglie ad estenuanti doppi turni in strutture prive di ogni norma antisisimica;

– ultimare l’auditorium del complesso “Città nella Città” di Corso Bucci, mai terminato dalla politica;

-sistemare zone della città, in particolare strade e marciapiedi che sotto gli occhi di tutti versano in uno stato vergognoso per una città capoluogo.

Tutte queste proposte hanno ricevuto il gravissimo “no grazie” daparte dell’assessore Chierchia e del sindaco Battista.

Riteniamo che questo lassismo, unito all’accanimento contro di noi, siano gravissimi da parte di chi dovrebbe risolvere i problemi della città e non crearli.

I cittadini devono sapere che, per motivi oscuri, parte della maggioranza di Palazzo San Giorgio voglia nascondere tali verità, non permettendo di lavorare e di collaborare ad un privato (ostacolandolointuttiimodi) che, dasempre, si è posto in maniera collaborativa e propositiva nei confronti dell’amministrazione, facendo, altresi’, perdere ingiustamente opportunità concrete alla cittadinanza e sottoponendo la stessa ad una esposizione finanziaria cospicua, qualora si arrivasse a chiedere al Comune e dalla città di Campobadso, di risarcire tutti i danni che si stanno subendo.

Ci auguriamo che i cittadini di Campobasso si facciano portavoci di questo sprone a lavorare per l’interesse comune, in modo da mettere la parola fine ad escamotage e sotterfugi, che rischiano soltanto di procurare loro richieste ingenti di risarcimenti, per danni causati da chi decide di non governare.

Redazione

CBlive

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