Chiuso il bando sul bonus assunzionale, Petraroia: “La Regione deve promuovere il lavoro e non gestire imprese”
“Il 31 dicembre il Bando sui bonus assunzionali 2014, pubblicato il 6 ottobre sul Bollettino Ufficiale, si è chiuso registrando l’assunzione di 159 lavoratori con contratto a tempo indeterminato”. A renderlo noto l’assessore regionale Michele Petraroia che ha specificato “di questi 40 sono uomini e 119 donne, 55 le unità assunte a part-time con 20 ore settimanali, 46 i contratti part-time a 30 ore, 5 a 36 ore, 8 a 38 ore, 34 a 40 ore e altri con modulazioni di 24, 25, 26 e 28 ore a settimana”.
“Le imprese – prosegue l’esponente della giunta – hanno utilizzato 636 mila euro degli 800 mila messi a bando, offrendo opportunità di impiego stabile alle fasce deboli del mercato del lavoro, percettori di ammortizzatori sociali, giovani tra i 18 e i 35 anni, donne tra i 18 e i 54 anni, e titolari di lavoro autonomo cessati dopo il 31 dicembre 2012. Le aziende sono state agevolate con un riconoscimento oscillabile tra i 2 mila e i 5 mila euro per ogni assunzione a tempo indeterminato con l’attribuzione di 5 mila euro per tutti i contratti pari o superiori a 30 ore settimanali. Queste misure di politica attiva del lavoro confermano il ruolo di sostegno mirato da parte della Regione Molise che ha il dovere di incentivare le imprese ad orientarsi verso le assunzioni stabili di giovani, di donne e di dipendenti collocati in mobilità. Non spetta però alla Regione gestire imprese che operano sul mercato falsando le regole della concorrenza e accumulando debiti che si scaricano in aumenti di tasse per i molisani. Non spetta alla Regione essere proprietaria di imprese industriali, agricole, commerciali, turistiche o del terziario”.
“Chi chiede – ha sottolineato ancora Petraroia – alla Regione Molise di violare le leggi dello Stato e i Regolamenti Europei, insultando le scelte coraggiose di cambiamento intraprese, non offre una prospettiva di sviluppo seria, ma si limita a sollecitare la proroga di politiche assistenziali che hanno scambiato consenso politico con debito pubblico regionale. Se c’è un ritardo nell’azione istituzionale – ha poi concluso – è quello di non orientare ogni investimento a sostenere la competitività, la qualità, il merito e l’eccellenza di processo e di prodotto per premiare le aziende private innovative anziché rimanere prigionieri di scelte fallimentari che hanno determinato il crollo dell’economia molisana e penalizzato le imprese più dinamiche“.