Campobasso, pubblicato l’avviso per il progetto per il potenziamento delle attività di carattere sociale svolte dai consultori familiari pubblici per il sostegno alla genitorialità delle famiglie fragili
Il settore delle Politiche Sociali del Comune di Campobasso e l’Ambito Territoriale Sociale hanno pubblicato l’Avviso relativo al “Progetto per il sostegno alla genitorialità delle famiglie fragili” che ha la finalità di tutelare i nuclei familiari fragili al cui interno sono presenti figli minorenni, mediante la promozione degli interventi necessari per permettere, ove possibile, che le famiglie rimangano, diventino o ritornino ad essere spazio tutelante per i figli al fine di ridurre il rischio di allontanamento dei bambini.
Il Progetto si rivolge alle famiglie con un ISEE ordinario non superiore ad € 7.000,00 e con minori residenti in uno dei Comuni dell’Ambito di Campobasso e in quello di Riccia – Bojano, la cui condizione di fragilità sia determinata da almeno una delle seguenti problematiche: problematiche di natura sanitaria che affliggono uno o entrambi i genitori; condizioni economiche e sociali fortemente carenti; conflittualità nelle relazioni tra genitori; situazioni conseguenti la condizione di richiedenti asilo; nonché alle donne in carico ai Centri Antiviolenza di Campobasso, Isernia e Termoli con figli minori, purché residenti in uno dei Comuni degli ATS di Campobasso o di Riccia-Bojano.
I nuclei familiari che versano in una delle condizioni innanzi indicate devono essere in carico da almeno 3 mesi ai Servizi Sociali e/o socio-sanitari competenti per territorio, tale requisito di accesso viene autocertificato in sede di istanza e verificato successivamente dal relativo Servizio Sociale.
È previsto un contributo economico per ogni nucleo familiare nella misura massima di € 5.000,00 che verrà erogato ai beneficiari dall’Ambito di Campobasso, a seguito di una valutazione di un’equipe multidisciplinare composta da personale del Consultorio Familiare e dei due Ambiti di riferimento.
L’importo assegnato dalla Regione per il Consultorio familiare operante sui territori di Campobasso e di Bojano è complessivamente di € 47.746,83, esso andrà ripartito tra i due Ambiti (Campobasso e Riccia Bojano) in proporzione alla popolazione residente sui due territori.
A cura del servizio sociale professionale degli Ambiti di riferimento, di concerto, con gli operatori della struttura del consultorio dell’ASReM (e, ove necessario con il coinvolgimento delle operatrici del centro Antiviolenza e gli operatori degli SPRAR e dei Servizi sociali dei DSM e dei SerD) verrà predisposto un progetto personalizzato, condiviso e controfirmato dall’utente. Nel progetto sono individuate le aree di intervento e gli indicatori di monitoraggio del rispetto del programma concordato, per verificare il corretto ed appropriato andamento dello stesso.
Tutti i nuclei familiari che abbiano i requisiti prescritti possono presentare domanda, scaricando il relativo modulo dal sito dell’ATS: www.ambitosocialecb.it sia per i residenti nei Comuni dell’ATS di Campobasso che in quello di Riccia-Bojano.
La domanda, in busta chiusa, dovrà essere inviata esclusivamente all’ATS di Campobasso all’indirizzo: “Ufficio di Piano – Via Cavour 5” nelle seguenti modalità:
– inoltrata a mezzo raccomandata A/R (non farà fede il timbro postale, ma la data di ricevimento);
– consegnata a mano previo appuntamento telefonico al numero 0874-405598 nei giorni di: martedì dalle ore 9.00 alle ore 12.00; giovedì dalle ore 15.00 alle 18.00;
– inoltrata a mezzo PEC dell’Ambito: comune.campobasso.ambitosociale@pec.it;
entro e non oltre le ore 12,00 del 5 ottobre 2020.
Alla domanda dovranno essere allegati a pena di inammissibilità: attestazione dell’ISEE ordinario del nucleo familiare; fotocopia di un documento di identità, in corso di validità del richiedente (partecipante all’Avviso in parola); eventuale documentazione sanitaria ritenuta utile; eventuale documentazione giudiziaria ritenuta utile (sentenze, decreti, ecc…).
Il Responsabile del Procedimento è individuato nella persona della dott.ssa Raffaela Rosa.