Alemanno a Jelsi per l’incontro promosso dal Movimento Nazionale per la Sovranità. “La politica per il territorio è tra la gente”
“La politica negli ultimi anni ha abbandonato il territorio. Non è questa la politica, si legittima solo stando in mezzo alla gente, solo se recupera la sua funzione di ponte. A livello regionale tutto ciò non accade ormai da anni e i risultati sono sotto gli occhi di tutti”. A parlare, in una nota, i vertici del Movimento Nazionale per la Sovranità, a margine dell’incontro che si è svolto a Jelsi e che ha visto affrontare come tema quello dei giovani e del lavoro. A moderare il dibattito è stato Feliciano Antedomenico, portavoce Msn del circolo di Jelsi. Dopo i saluti del sindaco Salvatore D’Amico ci sono stati gli interventi di Carlo Perrella, Giovancarmine Mancini e Angela Fusco. Al dibattito hanno partecipato, interagendo con il tavolo dei relatori, in tanti. A chiudere i lavori è stato l’onorevole Gianni Alemanno.
“È un momento – continuano i vertici del movimento – in cui non è facile parlare di politica. E, quindi, ringraziamo tutti coloro che hanno partecipato a questo incontro. C’è un forte allontanamento dalla politica da parte delle nuove generazioni. Giovani che si sono rassegnati a vivere alla giornata. Bisogna invertire questa rotta e abbiamo deciso di farlo insieme, ripartendo dal territorio, da un movimento di giovani, pieno di idee e progetti. Bisogna tornare a fare politica tra le persone partendo dalla base. Le istituzioni sono assenti. Ci vuole chi viene sul posto a conoscere il territorio. Bisogna rilanciare le microimprese, l’agroalimentare; bisogna ritornare a valorizzare le piccole e medie aziende; evitare fondi a pioggia ma puntare su investimenti mirati. Grazie al governo di centrosinistra in Molise non c’è più nulla. Alziamo la testa riprendiamoci il futuro, dicendo no alle pacche sulle spalle. Non vengono ascoltati sindaci, territorio, giovani, imprese, le minoranze. L’arroganza in politica è una delle cose peggiori che possa esserci. Il male peggiore è amministrare non per la collettività ma per se stessi”.
“Va cambiata pagina, va cambiato concetto della politica, della gestione pubblica della regione che va governata con gli strumenti che ci sono. Questo territorio potrebbe crescere e tanto ma, invece, stiamo andando verso una crisi mai vissuta. Non servono borse lavoro se ci sono migliaia e migliaia di giovani che sono andati via; o meglio servono anche ma sono dei palliativi che non risolvono il problema. Il governo regionale? Siamo impegnati – termina la nota – a creare un governo di centrodestra coeso. Se verrà una persona di alto profilo la appoggeremo senza riserva alcuna. Quella che sta per terminare è una fase in cui non c’è stato un governo. Abbiamo reso, con il nostro movimento, il cittadino protagonista, mettendoci la faccia e per questo vogliamo un nuovo candidato che sia capace di fare opinione, che sia stimato dalla gente”.