Edilizia scolastica, lettera aperta dell’Associazione ‘Scuola a Misura di Bambino’ ai consiglieri comunali di Campobasso
L’Associazione Culturale ‘Scuola a Misura di Bambino’, con una nota a firma del suo presidente, Pio Bartolome, scrive ai consiglieri comunali di Palazzo San Giorgio, al fine di mantenere alta l’attenzione sulle scuole del capoluogo di regione.
“L’estate, che con la calura ci costringe a ricercare ombra ed aria condizionata, generalmente porta con se anche un fisiologico rallentamento dei ritmi che però, non sono da confondersi con il lassismo, oppure con il senso di sconforto che senza meno attanaglia ormai inevitabilmente noi cittadini di Campobasso rispetto alle mancate azioni con cui, chi invece dovrebbe agire, sempre più decide di connotare questo meraviglioso territorio. Sì, cari Consiglieri Comunali, l’intento di questa mia è proprio quello comunicare con voi, cioè di evitarvi l’errore di interpretare erroneamente il silenzio, il nostro silenzio; evitare che possiate scambiarlo per rassegnazione o sconforto. Potreste essere indotti a pensare che non sentirci, possa significare che abbiamo rinunciato; rinunciato a pensare oltre che a parlare; che siamo stanchi; no. Siamo solo in paziente attesa. In attesa che questa pantomima finisca e finalmente possiamo smetterla di sentirci ripetere sempre la stessa poesia, trita e ritrita, buona per tutte le occasioni”. Questa la prima parte della lettera.
“Nel frattempo – prosegue l’associazione – niente scuole, niente parcheggi, strade sempre più malridotte, marciapiedi sempre più piccoli e sempre più sgangherati, segnaletica sempre meno evidente, sempre meno parchi giochi e quei pochi sempre più deteriorati, sempre meno impianti sportivi funzionanti, nessuna pista ciclabile, pessima pulizia cittadina, nessun ordine in città, sempre più macchine in sosta, selvaggia e non, che sottraggono spazio alla circolazione ed ai pedoni, sempre meno bus circolanti…. E non credo serva continuare.
Certo da settembre partirà la corsa per costruire un mezza scuola, che quando sarà pronta non avrà risolto nessun problema; asfaltare le buche che però hanno già danneggiato migliaia di pneumatici e via così…. Ciononostante, noi, continuiamo ad essere in attesa.
Con tale certezza, vi giunga altresì, parimenti chiaro, questo messaggio: il nostro silenzio non è accondiscendente. È di attesa. È educato, paziente, ma non certo sconfortato.
Concludo augurandovi buona estate e, con l’occasione, anche buon autunno e visto che ci troviamo, anche buon inverno. Poi, dopo l’inverno, arriverà la primavera, e forse, in quel momento potrete capire il senso di questo silenzio e di questa attesa. Sperando non sia tardi”.