Coronavirus, Calenda a Florenzano e Toma: “Istituiamo il Servizio Sociale Covid-19”
Attraverso una nota ufficiale il presidente della IV Commissione Consiliare, Filomena Calenda, ha chiesto al direttore generale dell’Arsem, Oreste Florenzano, e al presidente della Regione Molise, Donato Toma, l’istituzione del Servizio Sociale Regionale Covid-19.
«Alla luce dello stato emergenziale – ha dichiarato Calenda – e sulla stregua di quanto sta accadendo anche in altri contesti regionali credo sia di fondamentale importanza pensare non solo alla salute dei malati, ma preservare anche il loro benessere psico-sociale. Dopo la procedura per il reclutamento di medici al fine di contrastare l’emergenza da Covid-19 e l’imminente assunzione di personale infermieristico e socio-sanitario, credo sia indispensabile pensare anche a delle figure professionali che si occupino della sfera sociale dei pazienti che hanno contratto il covid-19, ma anche di tutti coloro che sono ricoverati nelle strutture ospedaliere della nostra regione. Motivo per cui ho chiesto l’istituzione di un servizio sociale ad hoc, di fondamentale importanza in questo momento così difficile. All’interno dei presidi ospedalieri regionali deve essere garantito anche il sostegno sociale e psicologico ai pazienti, ai familiari e al personale. L’emergenza legata alla pandemia, in corso, ha reso molto più stringenti le norme in materia di accesso alle strutture sanitarie, motivo per cui i pazienti non hanno contatti con il mondo esterno. Inoltre, il personale presente, impegnato su più fronti, nonostante gli sforzi non sempre riesce a rispondere alle esigenze extra-sanitarie di malati. Altresì, anche i parenti dei pazienti ricoverati (sia coloro che hanno contratto il covid-19 ma anche gli altri degenti) hanno necessità di avere informazioni quotidiane circa lo stato di salute dei loro cari. Fatte tali premesse, ritengo indispensabile ipotizzare il reclutamento/assunzione di figure professionali esperte nell’ambito sociale, in grado di assistere i pazienti, fare da tramite tra questi ultimi e i loro familiari e, non da ultimo, alleviare il carico lavorativo del personale sanitario attualmente in servizio».
Calenda, inoltre, è tornata nuovamente sulla riorganizzazione della rete ospedaliera pubblica. «Alla luce di quanto accaduto – ha continuato il consigliere regionale – con la positività al Covid-19 di nove pazienti ricoverati presso il Neuromed di Pozzilli, credo che sia arrivato il momento di prendere una decisione. Ho più volte espresso il mio parere favorevole alla possibilità di riaprire i presidi ospedalieri di Larino e Venafro e, da quanto ho avuto modo di apprendere, anche le strutture private convenzionate hanno considerato percorribile tale soluzione. Ora è arrivato il momento di agire. Spero non ce ne sia bisogno – ha concluso Calenda – ma non possiamo farci trovare impreparati qualora l’emergenza dovesse diventare ancora più acuta».