Crisi nel centrodestra regionale, Calenda: “Questo modo di operare ci allontana dai cittadini. Torniamo a fare la vera politica”
“Nel corso della mia esperienza politica regionale ho più volte sottolineato che questo modo di fare politica non mi appartiene. Siamo chiamati ad amministrare per il bene comune e per gli interessi dei molisani e non per meri giochi di potere. Oggi più che mai queste parole sono valide se si considera quanto sta accadendo nella maggioranza di centrodestra”. Queste le dichiarazioni di Filomena Calenda, presidente della IV Commissione Consiliare circa la situazione politica venutasi a creare all’indomani delle elezioni del Presidente della Provincia di Isernia, Alfredo Ricci.
Calenda punta il dito contro un modus operandi che sta caratterizzando diversi esponenti regionali.
“Purtroppo quanto è accaduto in passato non è servito a nulla, gli errori commessi non hanno insegnato che i molisani sono stufi di lotte di palazzo, di diatribe interne per spartirsi incarichi e posti al sole, con atteggiamenti tipici della prima e della seconda Repubblica. Siamo dinanzi – ha continuato Calenda – a una fase nuova della politica, in cui l’elettorato è fluido, instabile, non più legato a partiti e ideologie. Quanto accaduto alle recenti elezioni comunali di Campobasso probabilmente è già finito nel dimenticatoio! Oggi vince e governa chi è credibile, chi presenta programmi e progetti che rispondano alle reali esigenze della popolazione. Probabilmente più di qualcuno, durante quest’estate torrida, è stato vittima di un colpo di sole e ha perso la bussola”.
“Ma vorrei ricordare ai protagonisti di questa triste vicenda – ha continuato il Presidente della IV Commissione – che questo doveva essere il governo del cambiamento, della svolta! Ben altre erano le aspettative quando, circa un anno e mezzo fa, ci siamo insediati. Qualcuno forse non ha ben chiaro che i molisani ci hanno dato fiducia perché convinti di poter lavorare nell’interesse collettivo. Non certo per litigare sulle poltrone! Se continuiamo così sarà difficile essere credibili. Mi pare che quanto stia accadendo in Regione abbia delle analogie con la crisi di governo in atto. Due facce della stessa medaglia, quella di una politica lontana dalla gente e dai veri problemi“.
Calenda, inoltre, sottolinea l’inutilità e l’incongruenza dei proclami ascoltati in questi giorni. “C’è una corsa alla prima pagina dei giornali che non fa altro che alimentare un clima di tensione che blocca, di fatto, l’azione amministrativa. Mi hanno insegnato che le conflittualità all’interno di una squadra si risolvono nelle sedi opportune. Est modus in rebus! Mi pare, invece, che più di qualcuno stia sbandierando l’intenzione di tornare al voto. Obiettivo lecito, ma per raggiungerlo bisogna presentare una mozione di sfiducia in Consiglio Regionale. Le altre strade intraprese servono solo a gettare fumo negli occhi e ad accrescere una distanza con l’elettorato che a breve diventerà incolmabile”.