Il Comitato San Timoteo continua a far sentire la sua voce: “Sanità: sempre più difficile”
Con il Consiglio comunale di Termoli del 31 luglio 2019, che ha visto l’approvazione all’unanimità di un ordine del giorno che impegna il Sindaco a intavolare un rapporto con il Presidente della Regione, dei Commissari ad acta alla Sanità e i Ministri della Salute e dell’Interno, e l’ultimo Consiglio regionale anch’esso monotematico sulla Sanità di martedì scorso, si chiude la due giorni di incontri istituzionali sulla sanità tanto attesi dai cittadini.
“Il Consiglio regionale tenuto martedì scorso, nonostante la preannunciata assenza dei Commissari invitati a partecipare alla seduta consiliare – sottolinea il Comitato San Timoteo, con una nota del suo presidente Nicola Felice – ha visto un lungo ed estenuante dibattito, non sempre qualificante, tra maggioranza e opposizione, al punto di fare apparire la seduta inutile. Alla fine,fortunatamente, è sopraggiunto il momento del ravvedimento da parte di tutti, portando all’approvazione unanime della mozione condivisa dalla maggioranza e parte della minoranza. Il dispositivo approvato impegna il Presidente del Consiglio di convocare in tempi brevi un’altra seduta consiliare sulla Sanità, in data da concordare con i Commissari, tale da avere la loro presenza; inoltre impegna a costituire una Commissione speciale, temporanea e senza oneri, per la Sanità“.
“La costituzione della Commissione speciale, che auspichiamo avvenga già tra qualche giorno – prosegue la nota – sembra accogliere quanto indicato dal Comitato nella richiesta di approvazione di un atto di indirizzo contenente le linee di programmazione del servizio sanitario regionale, inoltrata ultimamente ai Componenti il Consiglio regionale. La Commissione speciale potrà essere occasione per il confronto, ascolto e accoglimento di riflessioni, idee e proposte da parte dei portatori di interessi: Sindaci in primis, Enti e soggetti del settore, Sindacati, rappresentanti di categorie, Ordini professionali, Comitati, Associazioni. Ciò potrà essere utile alla Commissione nella definizione della proposta delle linee di programma per la riorganizzazione del servizio sanitario regionale, da sottoporre al vaglio e all’approvazione con un atto di indirizzo del Consiglio regionale, utile per rapportarsi con i Commissari, il Tavolo Tecnico Interministeriale, oltre che con i Ministeri della Salute e dell’Economia e Finanze, sia in fase di redazione del P.O.S. 2019-2021, che nell’iter di approvazione del nuovo Patto per la salute, con la richiesta di modifica e/o deroga per il Molise del famigerato decreto Balduzzi. Il Comitato anche in questa occasione darà il suo contributo di idee e proposte con una attenzione particolare per i servizi sanitari territoriali e per il San Timoteo unico presidio ospedaliero del Basso Molise, richiamando la necessità di conservare tutte le specialistiche finora presenti, e rimarcando tra l’altro che è struttura di frontiera, quindi se potenziata con personale e investimenti tecnologici, diventa utile, come in passato, per ridurre la mobilità passiva e far crescere quella attiva, a beneficio della gestione economica. Per il caso specifico del Punto nascite, che ha tanto scosso le popolazione, attualmente in funzione solo grazie alla sospensiva del Tar, occorre tener presente che il Tavolo Tecnico nella seduta di aprile scorso ha rimandato la decisione al nuovo P.O.S. 2019-2021 che si presume possa essere definito per ottobre. Il Commissario con la nuova programmazione potrebbe eliminare il Punto nascite di Termoli, qualora dovesse tenere conto delle stesse motivazioni addotte nel suo decreto di chiusura: numero di parti inferiore a 500, “mancanza di sicurezza”, numero insufficiente di personale. Il rischio che ciò possa accadere è grande, quindi occorre far valere le nostre ragioni, indicando le iniziative intraprese o da intraprendere: riorganizzazione del reparto, pubblicazione dei bandi per l’assunzione di nuovo personale, in primis del Primario. Mentre per i 500 parti, bisogna rimarcare che questo territorio ha tutte le capacità di rispettare questo parametro; nello stesso tempo rilevare che il parere di chiusura espresso dal Comitato Percorso Nascita nazionale, organismo tecnico del Ministero della Salute, non è perentorio. A tal proposito si ricorda che le Regioni, in virtù dell’autonomia organizzativo gestionale conferita dalle modifiche del titolo V della Costituzione, hanno la facoltà di definire la propria rete dei punti nascita a prescindere dai pareri consultivi espressi dal CPN, assumendosene la piena responsabilità qualora risultano non allineati a quanto previsto dall’Accordo 16/12/2010, dal Dm 11/11/2015 e dal Dm 70/2015″.
“L’auspicio – conclude il Comitato – è che non si debba ricorrere con altri ricorsi alla giustizia amministrativa per impugnare il nuovo P.O.S ,salvo che il Commissario, per evitare i ricorsi, provveda a farlo approvare con legge dello Stato, come avvenuto per il P.O.S. 2015-2018, scaduto ma ancora vigente per proroga”.