“Cucina e alimentazione nel Matese tra memoria e ambiente”: a Roccamandolfi l’incontro di presentazione di un libro sulla cucina molisana
Giovedì 18 luglio 2019 presso la ex Cappella di San Gaetano a Roccamandolfi si svolgerà una iniziativa pubblica su “Cucina e alimentazione nel Matese tra memoria e ambiente”, con la presentazione del libro “La cucina della mia famiglia” (Tofani editore) scritto da Elio Vernucci, un medico di origini molisane che per le sue vicende familiari e professionali si è ritrovato a sperimentare – dagli anni ’50 in poi – la cucina di diverse regioni dell’Italia di mezzo, dal Matese alla Ciociaria e alla Maremma. Ne è uscito questo volume, che in forma letteraria e teatrale illustra ricette, raccontando storie e luoghi, restituendo l’immagine non soltanto della cucina tradizionale legata al territorio e alle condizioni sociali, ma anche lo spirito e l’etica del rapporto col cibo. Già presentato a Piombino e ad Alatri, il libro torna ora sui luoghi di partenza della narrazione: a Roccamandolfi (paese della madre dell’autore), Sepino, Cantalupo o San Giuliano del Sannio, cioè i luoghi d’infanzia dell’autore e della sua famiglia.
L’incontro è organizzato dal Comune di Roccamandolfi insieme al Centro di Ricerca sulle Aree Interne e gli Appennini (ArIA) dell’Università del Molise, lo stesso Centro che ha supportato i sindaci del Matese per la elaborazione della SNAI, la Strategia nazionale sulle aree interne già approvata e che dovrebbe rappresentare un’occasione di rilancio del territorio.
Interverranno il sindaco di Roccamandolfi Giacomo Lombardi, il direttore di ArIA prof. Rossano Pazzagli, la prof. Antonella Golino ricercatrice di ArIA e docente di Sociologia del Cibo e ovviamente l’autore del libro dott. Elio Vernucci, coordinati dal giornalista Tarciso Tarquini.
“Iniziative culturali come questa – sottolinea il prof. Pazzagli, che ha scritto anche la prefazione al volume – rientrano nell’ottica di creare conoscenza e coscienza delle tradizioni e delle potenzialità del territorio, a partire da quelle gastronomiche che rappresentano una risorsa privilegiata per il turismo”.