Disegno di legge delega al Governo sul turismo, Occhionero (LeU): “Si è fatto poco o nulla e a pagare il prezzo più salato sono le regioni del Sud e le isole”
“Il Governo in materia di turismo ha fatto poco o nulla e come sempre a pagare il prezzo più salato sono le regioni del Sud e le isole”. Lo ha dichiarato l’onorevole Giuseppina Occhionero nel corso del dibattito a Montecitorio sul Disegno di Legge Delega al governo, in materia di turismo.
La voce turismo, sul prodotto interno lordo dell’Italia rappresenta il 5 per cento e il per cento è il dato relativo agli occupati nel settore. La deputata di Liberi e Uguali ha ricordato che gli ultimi dati sono in controtendenza per l’Italia, rispetto a tante altre nazioni europee.
“Le presenze del turisti nelle nostre città e nelle località di vacanza – ha sottolineato la parlamentare molisana – sono diminuite di oltre due milioni, rispetto all’ultimo rilevamento. E come sempre, a pagare di più sono le isole e le regioni meridionali”.
Durante la dichiarazione di voto a nome del gruppo di Leu alla Camera, Giuseppina Occhionero ha evidenziato tutti gli aspetti negativi e le mancanze di un provvedimento definito “molto deludente, fumoso e privo di contenuti”. Oltre a non prevedere il ministero del Turismo, il governo Lega-Cinque stelle non ha un piano strategico, manca un programma di accoglienza.
“Dire che l’Italia è bella e ricca di monumenti – ha affermato la deputata – è come dire viva la mamma. Voi non avete messo in campo nessuna idea concreta perché manca nella vostra azione di governo l’impostazione di una politica industriale dell’accoglienza: come si fa a parlare di turismo senza i servizi essenziali e senza le infrastrutture. Se un turista atterra con un aereo dell’Alitalia, dove trova i taxi, i mezzi pubblici, i treni, le biciclette o qualunque mezzo per potersi muovere. E questo discorso vale anche per le infrastrutture”.
“Liberi e Uguali – ha concluso la deputata molisana annunciando il voto contrario del gruppo – da tempo aveva presentato proposte che non sono state recepite dalla maggioranza, ma questo non ci impedirà di continuare la nostra battaglia per valorizzare e rendere fruibile il nostro impareggiabile patrimonio culturale, paesaggistico e ambientale che questo governo continua a ignorare producendo danni a chi opera nel settore e all’immagine del Bel Paese”.