8 e 9 marzo a Campobasso medici, infermieri e psicologi insieme per la medicina di genere
L’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri di Campobasso, in collaborazione con gli Ordini degli Infermieri e degli Psicologi, celebra la giornata dedicata ai diritti delle donne invitando alla riflessione e all’approfondimento del tema della medicina di genere e delle tematiche sanitarie ad esso correlate.
Nei giorni 8 e 9 marzo 2024 nell’Auditorium “A.Giovannitti” (Palazzo ex-GIL) a Campobasso si terrà infatti l’evento “Stereotipi, società, equità di genere: medicina di genere o un altro genere di medicina?”, che parte da un assunto ribadito dall’Organizzazione Mondiale della Sanità: superare gli stereotipi di genere perché determinanti nelle politiche legate alla salute. Questi pregiudizi influenzano non solo la percezione individuale ma anche l’accesso alle cure e la ricerca medica, perpetuando una visione limitata e stereotipata delle donne, che si riflette negativamente anche nel campo della salute.
“La due giorni di studio e di approfondimento, che riconosce crediti formativi alle professioni coinvolte, si inserisce in un percorso che l’OMCeO Campobasso ha intrapreso da quasi dieci anni – spiega il presidente OMCeO Campobasso Pino De Gregorio – Un lavoro di sensibilizzazione e di studio che ha portato in Molise, nei vari eventi che negli anni abbiamo organizzato, i maggiori esperti nazionali della materia. Stretta è la collaborazione con il Gruppo di Lavoro FNOMCeO Medicina di Genere grazie all’impegno profuso dalla past president Carolina De Vincenzo e dalla instancabile attività della Commissione Pari opportunità”.
Responsabile scientifico, insieme alla dottoressa Rosa D’Amico, è il consigliere Federico Di Renzo. “Il nostro lavoro si fonda sull’adozione di una prospettiva di genere in medicina – afferma Di Renzo – Un approccio che supera la semplice attenzione alle specificità femminili per includere le dinamiche socio-culturali che influenzano la salute sia degli uomini che delle donne. Ci impegniamo a sfidare i bias di genere nella ricerca e nella pratica medica, per assicurare che le terapie siano realmente inclusive e basate sulle specifiche esigenze di tutti i pazienti”.
Uno dei temi su cui verterà il confronto del seminario sarà il rapporto con i mezzi di informazione, con particolare riferimento alle immagini e alle modalità di espressione che vengono utilizzate nei confronti del mondo femminile.
“Riconosciamo il ruolo cruciale dei media nella promozione di un cambiamento culturale radicale necessario per eliminare questi stereotipi – aggiunge il consigliere – Per troppo tempo la rappresentazione delle donne nei media ha contribuito a consolidare visioni stereotipate, limitando la percezione delle loro capacità e ruoli. È nostro dovere, come comunità scientifica e medica, lavorare per cambiare questa narrativa, garantendo che ogni individuo, indipendentemente dal genere, riceva le cure più appropriate e rispettose. Una profonda trasformazione culturale che potremo realizzare solo attraverso un’azione collettiva e un impegno condiviso”.