Sanità, sul tavolo ministeriale la situazione degli ultimi 10 anni e il POS 2016/2018. Giustini: “Lavoriamo per restituire ai molisani la dignità che meritano in ambito sanitario”
Si è svolta nella giornata dell’11 aprile 2019, presso il Ministero delle Finanze, a Roma, la prima riunione della struttura commissariale, guidata dal Commissario ad Acta, Dr. Angelo Giustini e la Sub Commissario, D.ssa Ida Grossi. Presenti anche il Direttore generale della Salute della Regione Molise, la d.ssa Gallo e suoi collaboratori, il Direttore generale dell’Asrem, il dr Gennaro Sosto e suoi collaboratori. Il confronto e’ avvenuto alla presenza della D.ssa Adduce unitamente ad altri suoi dirigenti e collaboratori del Ministero delle Finanze, nonché dirigenti e collaboratori del Ministero della Salute.
Al tavolo tecnico ministeriale, la disamina ha riguardato la situazione della Sanità molisana degli ultimi dieci anni di commissariamento, ma in particolare il POS 2016/2018, oltre ad un vuoto (assoluto) gestionale da giugno a dicembre 2018. Pertanto, le conseguenze di qualsivoglia provvedimento, successivo al tavolo tecnico dello scorso 11 aprile 2019, non sono ovviamente da imputare all’attuale struttura commissariale, che si e’ insediata il 27 dicembre 2018. Le criticità’ che sono emerse, durante il tavolo tecnico, hanno riguardato una gestione sanitaria degli anni passati troppo discostata dai parametri della ragionevolezza sanitaria in senso lato. Pertanto, la valutazione della documentazione tecnica, inerente al Ministero delle Finanze, ha avuto un parere negativo con tutte le conseguenze del caso.
“Stiamo lavorando alacremente, tra tante difficoltà, passate e presenti – spiega il commissario Giustini – per restituire ai molisani la dignità’ che meritano in ambito sanitario. Strutture e servizi efficienti e di qualità, questi i nostri obiettivi”.
“In riferimento alla proposta di contrattualizzare medici specialisti (in quiescenza), quali anestesisti, pediatri, ortopedici, chirurghi, radiologi, occorre evidenziare – prosegue il commissario – che il tutto è stato fatto solo in seguito a concorsi e/o avvisi pubblici andati deserti, oppure per presenze minimali rispetto ai bisogni reali. Si è proceduto, dunque, in tal senso, per evitare, che si venissero a creare, nel presente e nell’immediato futuro, situazioni “allarmanti” a danno dei cittadini, ma sempre dopo aver soddisfatto tutti i criteri di norma, riferiti alla circolare della legge Madia e sempre dopo aver constatato la non presenza di giovani leve in tale ambito. La proposta della struttura commissariale è stata accolta favorevolmente e successivamente dalla regione Veneto, Friuli, ecc. In risposta a ciò, si è fermi fino a quando il problema non lo scioglierà sotto il profilo normativo il Ministero della Funzione Pubblica”.