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Oscar in Memoriam 2019 dell’Academy di Los Angeles, importante riconoscimento per il compianto vinchiaturese Carmine Marinelli

In questi giorni, si è tenuta a Los Angeles la notte degli Oscar, la più importante manifestazione legata al cinema. Hanno fatto notizia i riconoscimenti per i film più apprezzati e per gli attori più noti, mentre  l’orgoglio italiano è stato portato avanti solo dall’award ricevuto dal team di animazione del nuovo film di Spider man, di cui fa parte la marchigiana Sara Pichelli.

Tuttavia un omaggio a grandi italiani è stato offerto dall’Accademia con gli Oscar in memoriam, un riconoscimento a chi ha lavorato per il cinema, contribuendo con la propria opera alla realizzazione della magia del cinema, come Ermanno Olmi, Bernardo Bertolucci, Vittorio Taviani e Stelvio Cipriani.

Fra gli Oscar in memoriam 2019 anche un altro italiano, molisano di Vinchiaturo, scomparso lo scorso anno, Carmine Marinelli, storico direttore del “Dorothy Chandler Pavilion” al “Music Center” di Los Angeles. Un riconoscimento per una figura apprezzata trasversalmente a Hollywood.

Carmine Marinelli è sempre rimasto molto legato al suo Molise, dove è tornato diverse volte anche con i suoi figli e nipoti fra cui il celebre musicista e compositore di moltissime colonne sonore di film hollywoodiani, Anthony, anch’esso affezionato a Vinchiaturo, paese che gli ha tributato nel 2017 una grande accoglienza con una festa a sorpresa, nell’ambito della quale gli fu fatto dono della copia dell’atto di nascita nei nonni, proprio a rappresentare simbolicamente il legame fra la famiglia Marinelli e il comune molisano.

Carmine Marinelli nacque nel 1921 a Hibbing, in Minnesota, da genitori molisani, ma tornò ben presto a Vinchiaturo con la sua famiglia, dopo la grande depressione. Nel 1939, mentre i venti di guerra si stavano intensificando, fu l’unico membro della famiglia ad ottenere il passaporto e a tornare negli Stati Uniti, sul piroscafo “Rex”. Dopo un breve periodo negli Stati Uniti, nel 1942 fu arruolato nell’esercito americano e fu inviato in Europa per combattere la Seconda Guerra Mondiale. La storia della sua famiglia si intreccia con la grande storia: il fratello, rimasto in Italia, fu arruolato con l’esercito Italiano ed è singolare pensare che fossero contrapposti sui due fronti in Sicilia.

Nell’ambito di un’operazione di salvataggio di alcuni feriti, fu colpito a sua voltada una scheggia di una mina, che non gli sarà mai estratta, questo gli comporterà il conferimento di alcune onorificenze negli Stati Uniti (Silver star, Bronze star e Purple heart).

Dopo la Guerra tornerà a New York dove sposerà Ella nel ‘44 e nel ‘47 si trasferirono in California. Nel 1955 iniziò a lavorare nel campo audiovisivo e teatrale per NBC, ABC, CBS e per il Los Angeles Philharmonic Auditorium.

All’apertura del Music Center” di Los Angeles nel 1964, Marinelli fu nominato Direttore (Master of Properties) al “Dorothy Chandler Pavilion” – Auditorium di molte edizioni degli Oscar – dove si è occupato della gestione backstage per 34 anni, fino alla pensione. Per il suo lavoro è stato immerso nell’arte, nell’opera, nei musical e nella danza, occupandosi non solo degli allestimenti scenici, ma della gestione degli artisti, entrando in grande amicizia con molti di loro. Ottenne una gran fama nell’ambiente per essere un ottimo cuoco con i suoi piatti tipici italiani che preparava in una cucina ricavata nel backstage del Teatro, posto conosciuto da tutti come “Carmine’s Kitchen”: faceva conoscere la cucina molisana alle star di Hollywood come Frank Sinatra e Liza Minnelli e spesso finalizzava questa sua propensione per la cucina per organizzava cene per raccogliere fondi per i senzatetto e per i bisognosi.

 

Redazione

CBlive

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