Gasdotto Montecilfone, Romagnuolo (Lega): “Passerà nel bosco Corundoli. Con un altro sisma sarebbe la catastrofe”
“Se gli amministratori comunali di Montecilfone, che hanno votato la delibera per l’attraversamento del gasdotto nel bosco Corundoli, non provano imbarazzo, fa ancora una volta comprendere che nel Molise se non nasce tra i cittadini un nuovo senso del dovere e di responsabilità, la nostra Regione non si salverà, se non verranno elette amministrazioni del buonsenso, sarà la fine per tutti. Quello che l’amministrazione comunale di Montecilfone ha autorizzato e che personalmente non condivido, è di una inaudita gravità non tanto perché l’opera può piacere o meno, ma per avere autorizzato la distruzione di un meraviglioso bosco consentendo al gasdotto di attraversarlo e di recarvi dei danni irreparabili e irreversibili”. E’ quanto dichiarato da Aida Romagnuolo, capogruppo della Lega alla Regione Molise.
“Personalmente – ha continuato Romagnuolo – mi sarei aspettata una levata di scudi da parte di tutta la popolazione, una mobilitazione generale, delle manifestazioni, insomma una ribellione di popolo ed invece, a parte alcune posizioni assunte da alcuni comitati e associazioni la politica locale e regionale ha taciuto e tace, resta in silenzio mentre sarebbe suo dovere e diritto difendere il territorio e i cittadini dagli scempi sempre più insistenti e presenti nella nostra Regione. Se l’amministrazione comunale di Montecilfone ama quel bosco e lo ama con tutto il cuore – ha continuato Romagnuolo – deve immediatamente revocare quella delibera che è dannosa per l’ambiente, per gli alberi e le piante, perché con quel gasdotto quel bosco non sarà più il Corundoli, perché non è corretto abbattere decine e decine di alberi, perché con un altro sisma sarebbe una catastrofe. Il bosco Corundoli – ha ancora detto Romagnuolo – è uno dei posti più belli del Molise che per l’irresponsabilità di una certa finta politica locale rischia l’estinzione, arricchisce solo i poteri forti ed impoverisce sempre di più i cittadini. Montecilfone – ha concluso Romagnuolo – ha bisogno come paese di essere protetto e soprattutto difeso, quel bosco non si tocca”.