Serie D, l’Agnonese non va al di là del pari contro il Castelfidardo arrivato a Trivento senza allenatore
OLYMPIA AGNONESE – CASTELFIDARDO 0-0
Olympia Agnonese: Maraolo; Bosceglia, Gentile, Ricciardi (73’ Litterio), Albanese; Cassese, Araldo (26’ Barbato An.), Salifu, Formuso (63’ Dezai), Ancora, Salim (64’ Nyang). A disp. Kuzmanovic, Ballerini, Mazzarani, Diarra, Sorgente. All. Antonio Foglia Manzillo.
Castelfidardo (4-4-2): Al. Barbato; Bellulli, Enow, Radi, Giovagnoli; Di Lollo, D’Ercole (75’ Lombardo), Pigini, Petrarulo (73’ Massi); Calabrese, Severini. A disp. Mercorelli, Lippoliti, Semiaio, Eli, Recanatini, De Vita, Marino. All. Costantino Sarnari.
Arbitro: Cristian Robilotta di Sala Consilina 6 (De Palma di Monza e Fedele di Lecce).
L’Olympia Agnonese non va oltre lo 0-0 contro un Castelfidardo privo di una guida tecnica in panchina ma organizzato ed intraprendente sul rettangolo di gioco. I granata deludono le aspettative della vigilia ed impattano contro l’ultima della classe sul sintetico del comunale di Trivento.
Castelfidardo privo degli squalificati Diouf e Trillini e dell’infortunato Bracciatelli ma capace di mostrarsi squadra volitiva nell’arco dei 95 minuti di gioco contro una agnonese poco incisiva in fase realizzativa e spesso confusionaria nel costruire le proprie trame di gioco.
Foglia Manzillo sceglie il consueto 4-3-3 per affrontare i marchigiani schierando dal primo minuto Maraolo tra i pali ( che sarà al termine del match il migliore in campo per i grifoni), Bisceglia, Cassese, Albanese e Gentile sulla linea di difesa, Ricciardi, Salifu ed Araldo in mezzo al campo ed il tridente offensivo composto da Ancora a sinistra, Salim Ribeiro a destra e Formuso centralmente.
Il Castelfidardo con il co-presidente Sarnari in panchina dopo l’esonero in settimana di Vagnoni ed il forfait dato all’ultimo momento da Colavitto, scende in campo con Barbato in porta, difesa da destra verso sinistra composta da Bellucci, Giovagnoli, Radi ed Enow, con Pigini, Severini e l’ex di turno Di Lollo a centrocampo ed in avanti con Calabrese e Petrarulo supportati da un frizzante D’Eramo.
Nelle prime battute di gioco è l’agnonese ad essere più propositiva e già al 5’ prova ad affacciarsi dalle parti di Barbato con Albanese che di testa indirizza sulla traversa un calcio di punizione ben disegnato da Ricciardi. Al 13’ arriva l’immediata risposta dei biancoverdi con Petrarulo che dopo una bella iniziativa personale prova la conclusione verso la porta Molisana che gli viene intercettata da Cassese che riesce a chiudere in corner. Al 16’ arriva l’azione più ghiotta del match per i granata per portarsi in vantaggio, bello lo spunto di Ancora sul versante di sinistra ed il successivo suggerimento per Salim Ribeiro che nel cuore dell’area di rigore avversaria riesce a coordinarsi per la conclusione che si rivela fiacca ed imprecisa favorendo l’intervento dell’estremo difensore ospite sulla cui ribattuta si avventa Formuso che da posizione estremamente defilata non riesce ad infilare in rete. Due giri di lancette più tardi sono ancora gli altomolisani a pigiare sull’acceleratore , ancora su calcio di punizione affidato al mancino felpato di Ricciardi che prova a servire ancora Rino Albanese che però non riesce a sfruttare l’uscita fuori tempo di Barbato e quindi a creare particolari affanni alla retroguardia avversaria. L’ultima azione della prima frazione di gioco è di marca biancoverde con Calabrese che dal limite dell’area calcia abbondantemente sulla traversa della porta difesa da Maraolo.
Molisani costretti pochi minuti prima dell’intervallo anche ad operare la prima sostituzione dell’incontro a causa dell’infortunio muscolare incorso ad Araldo costretto a lasciare il campo a Barbato.
Nella ripresa non cambia il copione dell’incontro, la tanta tensione in casa agnonese con il passare dei minuti si taglia con il coltello sulle tribune dello stadio triventino e l’ansia di non riuscire a fare bottino pieno neanche contro il fanalino di coda sembra sempre più realtà, sia tra i tifosi, sia tra i vertici societari ed anche tra i protagonisti sul rettangolo di gioco.
Al 48’ è Calabrese a liberarsi in dribbling di un paio di avversari e a lasciar partire un tiro a giro dal limite che non impensierisce più di tanto l’attento Maraolo. Al 52’ arriva la timida risposta dei padroni di casa con una combinazione in mischia, nata da un corner battuto dai grifoni, tra Cassese ed Albanese con quest’ultimo che cicca la sfera che termina la propria corsa tra le braccia di Barbato. Al 69’ è il Castelfidardo ad andare vicinissimo al vantaggio con Calabrese che è bravissimo ad arpionare un pallone in corsa e a calciare in una frazione di secondo verso la porta agnonese non facendo però i conti con un Maraolo superlativo che con un gran colpo di reni alza sulla traversa il pallone salvando la porta di casa, conquistandosi il titolo di migliore in campo dei suoi.
Foglia Manzillo le prova tutte inserendo sul terreno di gioco Dezai per un evanescente Formuso, Nyang per uno spento Salim Ribeiro, Mazzarani per Gentile per cercare di dare maggiore spinta sul versante di sinistra alla sua squadra e Litterio per un claudicante Ricciardi mentre il Castelfidardo sostituisce Petrarulo con Massi che dopo pochi minuti è costretto ad abbandonare il campo per un infortunio lasciando il posto a Lombardi.
Al 90’ è proprio l’ultimo entrato a servire col contagiri Calabrese nel cuore dell’area di rigore avversaria ma per fortuna dei molisani, l’estroso attaccante marchigiano apre troppo il compasso della propria conclusione in diagonale spedendo out.
Il match si conclude dopo cinque minuti di recupero assegnati dal direttore di gara con Albanese, Dezai e Mazzarani per l’agnonese e Di Lollo per gli ospiti finiti sul taccuino dei cattivi del fischietto Robilotta di Sala Consilina. Molti i disappunti del pubblico di fede granata che si è trovato difronte anche oggi ad una fotografia vista e rivista nel corso di questa stagione , dove i granata si mostrano spesso poveri di idee ed inconcludenti in fase realizzativa.
Importante anche lo sfogo del tecnico Foglia Manzillo nel dopogara, nel quale l’allenatore campano ha invitato ad una presa di responsabilità la società, gli enti preposti oltre che lui in prima persona e la squadra , mettendo in evidenza i pesanti disagi (che stanno influendo negativamente sul rendimento della squadra) che il gruppo sta subendo da tempo a causa dell’indisponibilità del proprio campo di gioco e delle precipitazioni nevose che nell’ultimo mese hanno impedito, per motivi logistici soprattutto, alla squadra di allenarsi nella maniera dovuta.
I granata torneranno in campo il 23 nel recupero infrasettimanale contro il Giulianova in riva all’Adriatico, mentre il Castelfidardo tornerà a giocare tra le mura amiche il prossimo 27 gennaio contro la corazzata Matelica.
Fabrizio Di Pietro