La corretta comunicazione per le scelte consapevoli in campo alimentare, a Campobasso un corso di formazione per giornalisti
Ogni giorno i cittadini sono letteralmente bombardati di notizie sull’alimentazione. Un flusso di informazioni che rischia di generare confusione e indecisione quando si tratta di scegliere cosa mettere in tavola. E c’è anche un rischio più grande: le fake news, le informazioni imprecise o scorrette. Un problema che coinvolge tutti gli aspetti della vita quotidiana, ma che in campo alimentare può avere effetti negativi non solo per la salute dei singoli, ma anche per l’effetto che può avere sul Sistema Sanitario Nazionale.
È un problema per i media, sia quelli tradizionali che quelli emersi dalla rivoluzione internet. Ma è un problema anche per i professionisti della salute. Ecco perché Fondazione Neuromed e Ordine dei Giornalisti del Molise, con il patrocinio dell’Ordine dei Medici di Campobasso, della Società Italiana di Nutrizione Umana e dell’Ufficio Scolastico Regionale, organizzano un corso di formazione rivolto ai giornalisti e a tutte le professioni sanitarie, accreditato per 5 crediti ECM.
“La comunicazione giornalistica in ambito alimentare. Tra diete fantasiose ed evidenze scientifiche”, questo il titolo del convegno che si terrà giovedì 13 dicembre, a partire dalle ore 9, nella Sala Auditorium del Liceo Classico ‘Mario Pagano’ di Campobasso.
L’appealing che le notizie sull’alimentazione hanno sul pubblico fa sì che i media giochino un ruolo centrale in una questione così delicata. È un terreno insidioso, nel quale la distinzione tra informazioni scientificamente valide e quelle fuorvianti o inattendibili è spesso evanescente. Come informare correttamente il pubblico? Come scegliere e discriminare la qualità delle notizie provenienti dalle varie fonti? Quali strumenti sono a disposizione dei giornalisti per verificare l’attendibilità scientifica delle notizie? Quali linguaggi sono adatti per i diversi media?
Queste sono alcune delle domande alle quali il corso cercherà di rispondere attraverso gli interventi di ricercatori e comunicatori scientifici che, esaminando la situazione attuale e rifacendosi a casi concreti, offriranno un panorama sul quale intavolare una discussione costruttiva, alla ricerca di “best practices” della comunicazione in campo alimentare.