Civitacampomarano, Vincenzo Cuoco ricordato dai Rotary Club del Molise
Al Castello Angioino di Civitacampomarano si è tenuto il “Rotary Day”, incontro tra i Rotary Club del Molise.
Numerosi i soci presenti provenienti dai Rotary Club di Agnone, Campobasso, Isernia, Larino Termoli e Vasto, nonché di un socio rotariano di origini molisane, proveniente dalla città americana di Bella Vista in Arkansas.
Il “Rotary Day” è stato dedicato al ricordo della storia della vita del grande scrittore, giurista, politico, storico ed economista Vincenzo Cuoco, nato a Civitacampomarano il 1º ottobre 1770 e deceduto a Napoli il 14 dicembre 1823.
L’omaggio a Vincenzo Cuoco si è aperto con i saluti istituzionali e di ringraziamento per l’attività proposta del sindaco di Civitacampomarano, Paolo Manuele.
La prolusione è stata affidata al professor Antonio Mucciaccio, il quale ha ripercorso i momenti salienti della vita dell’illustre molisano, in particolare del rapporto di amicizia intercorso con Alessandro Manzoni, durante la sua permanenza a Milano nei primi anni dell’ottocento dove si era recato con un incarico da magazziniere, dopo l’esilio a Parigi.
Nella città lombarda il capolavoro di Vincenzo Cuoco, il “Saggio storico sulla rivoluzione napoletana”, era diventato il best seller dell’epoca e il giovane Alessandro Manzoni, appena diciassettenne, ne era rimasto talmente affascinato, che tra i due si era creato un feeling durato mesi nei quali spesso furono visti insieme a discutere per le strade di Milano.
Dopo l’intervento del professor Mucciaccio, il convegno è proseguito con il racconto della storia millenaria del Castello di Civitacampomarano da parte dell’archietto Franco Valente che, facendo un viaggio a ritroso nel tempo, ha elencato tutti i personaggi che hanno vissuto o hanno avuto legami con questa bellissima roccaforte esempio dell’architettura difensiva del XV secolo.
La giornata si è conclusa con momento di convivialità tra i presenti, occasione propizia per consolidare i rapporti tra i Rotary Club del Molise e migliorare l’incisività dell’azione di servizio sul territorio.