Festa dell’Europa, Patriciello: “Unione Europea garanzia di pace ma serve nuovo slancio”
“Oggi più che mai, nel giorno della Festa dell’Europa, abbiamo il dovere di ricordare che l’Unione Europea rappresenta una garanzia per la democrazia e la pace. Allo stesso tempo, però, non può ridursi al ruolo di semplice comprimaria ed immobile spettatrice di un mondo in rapida evoluzione”. Così Aldo Patriciello, europarlamentare azzurro e membro della Commissione Industria, Ricerca e Energia al Parlamento Europeo, nel giorno del 68esimo anniversario della Dichiarazione Schuman, atto di nascita dell’Unione Europea.
Festeggiare l’Europa – spiega l’eurodeputato molisano – non significa dimenticarne i problemi, né tantomeno sottovalutare l’importanza delle riforme ancora da fare. È piuttosto un invito a recuperare lo spirito dei padri fondatori per ritrovare lo slancio ideale e il coraggio necessario per proporre una nuova visione comune. In un mondo sempre più incerto ed imprevedibile – continua Patriciello – sono convinto che l’Unione Europea rappresenti ancora la miglior risposta ai problemi che affliggono il nostro continente. Chiunque abbia vissuto la privazione della libertà sa che la nostra Unione è una conquista preziosa che non va data per scontata. Non dobbiamo però ignorare le critiche e la crescente disaffezione: servono cambiamenti profondi per dare risposte a chi non trova lavoro o a chi si sente minacciato dal terrorismo. Serve insomma un’Europa concreta, dei fatti. Dobbiamo tornare dunque a quella ispirazione inziale con cui i Paesi fondatori rivitalizzarono l’idea della pacificazione europea scommettendo sulla voglia e la capacità di stare insieme, al di là delle singole diversità. L’Italia può e deve giocare un ruolo attivo lungo questa strada. La scommessa lanciata 68 anni fa da uomini come Schuman, Monnet e De Gasperi è la dimostrazione che nessuna strada è impraticabile per l’Europa se si ha il coraggio della volontà. Solo in questo modo – conclude Patriciello – riusciremo a dare una maggiore credibilità alle istituzioni europee e a coinvolgere le nuove generazioni nella costruzione di una UE all’altezza dei loro sogni”.