Fondazione ‘Molise Cultura’, la presidente Presutti chiarisce: “I pentastellati hanno mistificato la realtà dei fatti”
Tiene ancora banco la questione ‘Molise Cultura’. Questa volta a intervenire, per ricostruire quanto avvenuto con la visita negli uffici della Fondazione del consigliere regionale Antonio Federico e dei consiglieri comunali Roberto Gravina e Paola Felice, è la presidente Antonella Presutti.
“Abbiamo incontrato insieme a Sandro Arco – scrive Antonella Presutti nella nota – Federico, Gravina e Felice, mentre erano intenti a ‘visionare’ atti amministrativi messi a loro disposizione dalla Consigliera Delegata, certamente guardandosi bene dall’allontanare qualcuno dei presenti, come si legge in una nota a firma del Movimento 5 Stelle”.
“Fermo restando – prosegue la presidente Presutti – che il diritto di prendere visione degli atti e di chiederne copia è prerogativa del consigliere regionale, che ne deve assicurare la necessaria riservatezza, visto, ancora che l’articolo 103 del regolamento interno della Regione stabilisce che alle richieste di accesso da parte dei consiglieri agli atti amministrativi provvedono i coordinatori dei settori o i responsabili degli Uffici dei relativi servizi, debitamente delegati dal Presidente del Consiglio, dal Presidente della Giunta o dagli Assessori e che la Consigliera Delegata non è stata investita di tale compito, ci si chiede a quale titolo i signori Gravina e Felice abbiano potuto prendere visione della documentazione presente in Fondazione, visto che essi, in tale contesto, erano da considerarsi normali cittadini che avrebbero dovuto redigere una formale richiesta in base alla legge 241/90. Nella stessa nota del M5S si legge che Sandro Arco partecipa ai Cda della Fondazione come “consigliere speciale” della Presidente, dicitura del tutto incomprensibile, visto che non è prevista nello Statuto e nei Regolamenti attuativi alcuna figura di “consigliere speciale”, da intendersi, evidentemente, come libera interpretazione di qualche indicazione/suggerimento estremamente confuso. È vero, al contrario, che il Coordinatore, in base a quanto previsto dal Regolamento, può essere chiamato nel Consiglio d’Amministrazione dal Presidente ogni qualvolta ne ravveda l’opportunità e la necessità, tenendo conto del suo ruolo amministrativo e gestionale, dunque per garantire – conclude la nota – il massimo della chiarezza, della coerenza e della funzionalità della Fondazione stessa”.