Campionato juniores, partita non giocata per irregolarità delle porte. La Kalena pretende una decisione celere
Porte più basse di venti centimetri, l'arbitrò mandò a casa le due squadre: il Termoli 2016 e i calendini
È trascorsa una intera settimana e non è ancora chiaro ed ufficiale l’esito del non disputato incontro tra il Termoli 2016 e la Polisportiva Kalena 1924, inserito nella dodicesima giornata del Girone B del Campionato regionale Juniores (under 18) del 29 gennaio.
A Termoli, lo sorso 29 gennaio, infatti, il match non si è mai giocato per irregolarità del campo di calcio. Durante il riscaldamento pre-partita, l’arbitro designato alla direzione della gara, constatava che entrambe le porte erano più basse, rispetto a quelle regolamentari, di almeno 20 centimetri e, quindi, ben oltre la tolleranza prevista di 2 centimetri. Il giovane arbitro prendeva contatti telefonici con la Federazione per ricevere istruzioni in merito e veniva a conoscenza, tra l’altro, che il campo Airino di Termoli era sprovvisto addirittura della obbligatoria omologazione.
La gara non si può disputare, è stato l’ordine che ha ricevuto a telefono il direttore di gara che, preso atto dei fatti, effettuato il riconoscimento degli atleti e dei dirigenti, ha rimandato tutti a casa in attesa della decisione da parte del Giudice sportivo. Decisione che, giovedì scorso, è stata rinviata ad altra data per ulteriori accertamenti.
“Le domande allora sorgono spontanee – si chiede la Polisportiva Kalena – C’è un regolamento? Esistono dei precedenti? Cosa si aspetta a prendere una decisione? Perché tutto questo tempo, cosa si vuole coprire? Se un campo di gioco non ha l’omologazione, vuol dire che chi ci gioca lo fa a rischio e pericolo proprio perché le assicurazioni non lo coprono e, nel caso specifico, essendo molti giocatori minorenni di chi è la loro responsabilità? Per fortuna la vicenda è venuta fuori non a seguito di un infortunio e, chi di dovere, se ne potrà occupare senza conseguenze di penale rilevanza. Del resto, certificare l’idoneità di un campetto di calcio, è il requisito minimo che si chiede per disputare delle gare ufficiali. In questi giorni, purtroppo, stanno circolando voci a Termoli di comportamento sleale, antisportivo della Kalena. Lo sport è, prima di tutto, il rispetto delle regole. È una scuola di vita. Chiudere un occhio perché sono anni che si gioca lì in quel modo e non è mai successo nulla in passato, è un ragionamento che chi ha il compito di formare dei ragazzi, non può assolutamente permettersi altrimenti si diventa si sleali ed antisportivi”.