Pilone su Tangenziale Nord: “Opera importante, ma la maggioranza di cui ha parlato il sindaco non c’era”
Il consigliere comunale di minoranza a Palazzo San Giorgio, Francesco Pilone, si esprime sul voto del Consiglio comunale sul progetto definitivo della Tangeziale Nord. “Ho espresso – dice Pilone – il mio voto favorevole a un’opera che avrà un impatto fondamentale sull’intero settore viario cittadino, oltre che sull’assetto dell’intera mobilità della città di Campobasso e non solo. Se sicuramente sui tempi si assisterà a una proroga sulla consegna dei lavori in ragione dei ritardi che si sono avuti a seguito di ricorsi e controversie giudiziarie, dal punto di vista dell’efficacia, l’intervento garantirà sicuramente una crescita in relazione alla circolazione viaria, anche se va seguita un’azione di potenziamento e miglioramento per ciò che concerne gli svincoli sia di accesso che di uscita dalla stessa infrastruttura. A tal riguardo è opportuno segnalare – precisa Pilone – che è stato approvato all’unanimità un mio ordine del giorno,finalizzato proprio a seguire le interlocuzioni tra l’amministrazione e il compartimento regionale dell’Anas, per garantire la predisposizione di uno svincolo completo nei pressi nella zona di Selva Piana a Campobasso, sulla Tangenziale Ovest limitrofa al nuovo asse viario, ad oggi insufficiente se non, per certi versi, pericoloso. Dal punto di vista politico però, – ci tiene a evidenziare l’esponente di Palazzo San Giorgio – è necessaria una mia considerazione sulla compatezza della maggioranza millantata dal sindaco Battista. Per dovere di cronaca, – dice Pilone – la maggioranza semplicemnte non c’era. Se la matematica non è un’opinione, 14 consiglieri di maggioranza (compreso il sindaco) che hanno votato la delibera, non sono 22 (compreso il sindaco) che appartengono alla maggioranza. All’appello mancavano ben 8 consiglieri. Bisogna poi sottolienare come la Deliberazione, di una certa valenza per lo sviluppo della città, non ha avuto la maggioranza assoluta dell’aula (almeno 17), nonostante il mio voto e il voto della collega Fasolino (convinti sostenitori dell’opera), l’atto non ha avuto neanche l’immediata eseguibilità prevista (per legge almeno con 17 voti) facendo slittare di ulteriori quindici giorni l’efficacia esecutiva del provvedimento, alla faccia dell’urgenza dell’opera”.
“Una riflessione politica che era opportuno fare e un aspetto che i cittadini devono conoscere”, conlcude, infine, Pilone.