Far rivivere il patrimonio culturale dei piccoli borghi. Nasce in Molise il progetto “Borghi della Lettura”
Si chiama “Borghi della Lettura” il nuovo progetto ideato dal Centro Studi Storici “V. Fusco”, diretto dai giovani giornalisti Roberto Colella e Davide Vitiello, che si avvale del prezioso contributo di Francesca Carnevale, Presidente AIB Molise (Associazione Italiana Bibliotecari), e del prof. Rocco Cirino, Presidente regionale Associazione Italiana Insegnanti di Geografia.
Il progetto, che a livello regionale ha già riscontrato l’adesione del Comune di Casacalenda, guidato dal Sindaco Michele Giambarba, punta a creare un marchio di qualità con l’obiettivo di costruire un’offerta di turismo tematico mettendo in evidenza le peculiarità locali in cui ambiente e cultura presentano caratteri di estremo interesse, a cominciare proprio dalle biblioteche storiche dei Comuni di Casacalenda, Larino, Campobasso, Isernia, Venafro e Agnone. Ma il respiro del progetto Borghi della Lettura è più ampio e mira a coinvolgere realtà extraregionali. Infatti l’idea progettuale sarà presentata ufficialmente il prossimo 7 Febbraio a Scontrone, un piccolo Comune in provincia dell’Aquila, in seguito all’interesse manifestato dal Sindaco del borgo abruzzese Ileana Schipani e dal consigliere con delega alla cultura Erika Iacobucci. All’evento inaugurale parteciperà tra gli altri Enzo Antonio Cicchino, programmista regista della “Grande Storia” in onda su RAI 3.
“Pianificare uno sviluppo basato sulla valorizzazione del patrimonio culturale – sostiene a riguardo Roberto Colella – significa combattere il degrado sociale innescando un indotto economico virtuoso, con l’obiettivo di creare un ritorno d’immagine positivo che evidenzi agli occhi dei cittadini l’identità storica ed estetica del loro territorio e la proietti verso l’esterno. Ovviamente a ciò va collegata una offerta valida di servizi”.
Sono quattro le finalità principali dell’idea progettuale:
la tutela del patrimonio finalizzato alla sua conoscenza, che è l’obiettivo istituzionale di ogni intervento nel campo dei beni culturali; il soddisfacimento diretto dei bisogni della popolazione locale con primario interesse alla crescita culturale che ha sempre implicazioni sociali ed economiche; la creazione di flussi di utenza motivati dall’interesse alla fruizione del patrimonio e l’attivazione, in risposta, di processi produttivi nel territorio; la valorizzazione del borgo storico con arredo urbano che richiami il marchio designato.