Pallacanestro Under 17, le rossoblù alle finali di Pordenone
LA MOLISANA MAGNOLIA CAMPOBASSO – OLIMPIA BASKET PESARO 85-39 (22-7, 51-19; 73-29)
CAMPOBASSO: Baldassarre 18, Giacchetti 13, Quiñonez 2, Bocchetti B. 5, Moscarella Contreras 14; Rizzo 7, Trozzola 6, Del Sole 5, Mascia 4, Lallo 8, Moffa G. 3. All.: Dragonetto.
PESARO: Forni 3, Sablich 6, Bravi 2, Cini 2, Pastore 16; Radicchi 6, Zolfanelli 2, Moschetti 2, Fulvi, Azzolini, Giulianelli, Buscaglia. All.: Giovanelli.
ARBITRI: Bassi e Daniele (Roma).
NOTE: progressione punteggio: 21-0 (5’), 39-13 (15’), 62-24 (25’), 78-33 (35’).
Tre su tre. Tutte e undici le rotazioni rossoblù capaci di sporcare il referto. Tre elementi in doppia cifra con Baldassarre top scorer a quota 18 e 33 punti (quasi quanto tutto lo score complessivo delle avversarie) arrivati dalle giocatrici entrare in corsa. Un’altra finale giovanile – la seconda nella stessa stagione – centrata, a conferma delle qualità di un vivaio sempre più in crescita.
La stagione 2022/23 per La Molisana Magnolia Campobasso continua ad essere da urlo e, in una primavera (ed in un maggio) semplicemente memorabili, anche Pontinia si aggiunge tra i ‘luoghi del cuore’ per la società del capoluogo di regione.
Nel concentramento numero uno di qualificazione alle finali nazionali under 17 in programma dal 29 maggio al 4 giugno a Pordenone i #fiorellinidacciaio completano una tre giorni da urlo e, dopo aver superato in successione con un ampio scarto (rispettivamente 45 e 41 punti) Empoli e Catanzaro, si abbattono come un ciclone anche sull’Olimpia Pesaro, cui rifilano un distacco di 46 lunghezze, grazie agli 85 punti realizzati (una media di 86 a gara nel concentramento) e ai soli 39 (uno in meno dei minuti effettivi di gioco) concessi, con una media di 42 circa a confronto.
SENZA STORIA A fronte anche di un evidente mismatch fisico in tutti gli spot, le molisane mettono subito le cose in chiaro andando in un amen in doppia cifra ed arrivando a metà quarto con 21 punti realizzati e nessuno concesso alle avversarie. Da quel momento è garbage time con tutte le rotazioni rossoblù che portano il proprio mattone alla costruzione complessiva con il margine che cresce sempre più sino al termine della contesa.
RIFLESSIONI FINALE A referto chiuso è, peraltro legittimamente, felice il coach delle campobassane Francesco Dragonetto.
«Devo fare i complimenti alle ragazze perché, dopo il successo in serie B sul Viagrande, poteva esserci dell’appagamento del gruppo. Invece la squadra ha avuto un ottimo impatto sul match, mettendo tanta responsabilità nella loro condotta. Proprio su questo concetto avevo insistito lunedì nella settimana che ci avrebbe portato a questo doppio appuntamento. Il nostro percorso è proseguito con forza in questi giorni in quello che è sinora un vero e proprio tour de force, che ci vede lottare su diversi fronti. Ora siamo contenti per aver centrato questo primo obiettivo, per certi versi minimo, quello di conquistare il pass per Pordenone. Ora vogliamo provare a proiettarci sul secondo, giusto tributo al lavoro di ragazze esclusivamente da elogiare per il loro riuscire ad essere sempre concentrate e dar vita ad un gruppo compatto: le undici di base dell’under 17 ed il capitano del team della serie B Alessia Vitali, anche lei tra l’altro non ancora maggiorenne. Riuscire, con la cadetteria, ad arrivare alle semifinali playoff per l’A2 contro il Basket Roma rappresenterebbe la ciliegina sulla torta di un percorso semplicemente unico».
Numeri alla mano, il trainer delle rossoblù non può non tenere in considerazione la coppia di finali nazionali centrata: a quella dell’under 15 si è aggiunto l’essere tra le migliori sedici di Italia anche in under 17.
«Indubbiamente è un risultato importante – riconosce – ma questo deve essere unicamente un punto di partenza in prospettiva. Da questo risultato, dobbiamo trarre ispirazione per la stagione che verrà per far emergere le peculiarità di un vivaio, quello di Campobasso, in grado di costruire giocatrici di spessore, utili sì alla causa rossoblù, ma anche possibili riferimenti altrove per lo stesso movimento».
Con certezza, peraltro, a Pordenone le campobassane si annunciano come possibile team da tenere sott’occhio. «Inutile nasconderci dietro un dito – chiosa Dragonetto – in Friuli andremo a giocarci le nostre carte. Il sogno è quello del triangolino tricolore e, da martedì, inizieremo la preparazione per arrivare a quell’evento nel migliore dei modi, proseguendo nel definire ulteriori tappe sul nostro percorso sempre all’insegna di un passettino alla volta. Dovremo porre la giusta attenzione in ogni appuntamento ed ogni risultato che otterremo d’ora in avanti rappresenterà sempre un’ulteriore ciliegina su di una torta sostanziosa, ossia la costante crescita di un team i cui evidenti riscontri, in tutti gli appuntamenti disputati, sono sotto gli occhi di tutti».