“Un calcio per…” la solidarietà: all’Agrario il quadrangolare di futsal. In campo detenuti, ricercatori Neuromed, studenti e professori per lanciare un messaggio di integrazione
Una kermesse calcistica nel segno della solidarietà e dell’integrazione. È stato questo il senso del quadrangolare di futsal tenutosi questa mattina, lunedì 16 novembre, nel campetto di calcio a 5 dell’Istituto Professionale per l’Agricoltura e l’Ambiente di Campobasso. “Un calcio per…” la denominazione della manifestazione promossa dal ‘Leopoldo Pilla’, che ha visto scendere in campo studenti e docenti della scuola, unitamente ai ricercatori del Neuromed e alcuni detenuti della Casa Circondariale di Campobasso.
Stefano Patriciello ha capitanato la formazione dell’Istituto di ricerca e cura di Pozzilli, Pasquale Terzano, docente del Pilla, ha guidato la formazione composta dai professori, Francesco Manocchio (formatore progetto economic@mente) la rappresentativa delle guardie carcerarie e dei detenuti, mentre la squadra degli studenti è stata alternata da diversi capitani.
Una mattinata trascorsa all’insegna dello sport e della solidarietà, in una scuola che, ormai da oltre un anno, ha fatto di questi due ingredienti i capisaldi della propria mission, grazie anche e soprattutto all’intesa sottoscritta con il carcere del capoluogo e che consente ad alcuni detenuti di svolgere diverse attività nell’Istituto.
“Tre detenuti – come ha spiegato Ettore Tomassi, Comandante Polizia penitenziaria – con regime di articolo 21 hanno potuto partecipare alla manifestazione, con un progetto interno all’Agrario. Si tratta di un’iniziativa che ci ha dato la possibilità di sottolineare come un’istituzione come quella penitenziaria deve necessariamente essere presente nella società e non ai margini”.
Solidarietà e integrazione che guardano in un’unica direzione in un contesto scolastico dove, come sottolinea la dirigente scolastica, Rossella Gianfagna, vige il “motto del fare”. “E – ha detto la Gianfagna – questa manifestazione, alla luce di un così delicato momento a livello mondiale, assume ancora di più un significato particolare”.
“Una bella esperienza”, sono state poi le parole che i detenuti hanno utilizzato per descrivere una giornata in cui la voglia di ricominciare e la libertà, unitamente all’entusiasmo e al divertimento di tutti hanno decisamente trionfato.