Il Molise bistrattato dall’ignoranza in geografia. Tutti gli errori sulla piccola regione
MARIA CRISTINA GIOVANNITTI
La ventesima regione d’Italia, il Molise, esiste da ben 53 anni. Bypassata l’ironia che ha reso virale lo slogan ‘Il Molise non esiste’, con vari gruppi facebook di questo genere, messo da parte il sorriso degli ‘sfottò’, parliamo questa volta di una regione che esce bistrattata dall’ignoranza in geografia di certi giornalisti, blogger ed autori televisivi quando raccontano i fatti del Molise. Non si parla, così, di semplici abbagli ma di una vera e propria ignoranza, per chi ignora la geografia.
Grandi cantonate arrivano, in primis, da celebri servizi di informazione nazionale. Prendiamo, ad esempio, la trasmissione de ‘Le Iene’ quando, durante il servizio sul Family Day, è stato intervistato Monsignor Giancarlo Bregantini vescovo di Campobasso-Bojano, che improvvisamente è diventato, invece, vescovo della Diocesi di Chieti.
Stessa gaffe per La Repubblica e per il noto TG5 quando, lo scorso gennaio, durante un servizio sull’intenso sciame sismico di quei giorni, la giornalista presente in loco a Baranello (in provincia di Campobasso), ha presentato il servizio in diretta dalla provincia di Benevento.
Ultimo errore arriva, in ordine di tempo ieri sera, 4 aprile, quando il sito terremotieprecursori.altervista.org per comunicare il sisma registrato alle ore 19.36 ha collocato Campobasso, capoluogo di regione, nella vicina Basilicata.
Così il riso diventa amaro perché non è più solo questione ‘patriottica’ di difesa per rivendicare un Molise che, invece, esiste, o semplici refusi legati ai veloci tempi giornalistici. Sono errori che perseverano e diventando dei veri e propri scivoloni di disinformazione che, paradossalmente, arrivano proprio da chi si occupa di informazione.
Eppure il Molise negli anni è riuscito a farsi conoscere a livello nazionale ed internazionale nel bene e nel male. Ricordiamo a tutti che il Molise, la stessa regione definita, per la prima volta dall’ex boss dei casalesi Carmine Schiavone, come ‘anticamera della Campania’ per i fatti di ecomafia, è la stessa regione che custodisce il Prunus del Trigno, l’antica bacca molisana con le potenziali di integratore anti cancro.
E scusateci se è poco.