Lago di Occhito, tra Molise e Puglia un territorio a grande vocazione turistica
Locus amoenus. Luogo incantevole. Si esprime così chi viene da lontano per praticare l’equiturismo a ridosso delle sponde del lago. Piace il turismo lento nei luoghi sconosciuti dove si avverte solo il canto del silenzio. E di una natura amica dell’uomo. Docet il lago di Occhito, terra di mezzo tra la Puglia e il Molise. È il più grande lago artificiale italiano nato per dissetare la Capitanata. Dal versante di Colletorto e Macchia offre uno scenario mozzafiato. Qui, tra le acque tranquille, c’è il fascino di una bellezza antica che ha radici nelle civiltà dauna, punica e romana. Qui in mezzo al verde solitario è possibile vivere a cavallo un’esperienza inenarrabile, all’insegna dell’avventura, in piena libertà. Restano incantati i turisti del Nord che lo raggiungono per visitare i suoi sentieri in sella al cavallo. Note di meraviglia e stupore puntualmente non mancano mai, precisano le guide equestri Paolo Santoianni di Santa Croce di Magliano e Laura De Girolamo di Colletorto, che da anni, dall’alto Molise, alle cime del Matese fino al lago, promuovono l’equiturismo con l’Associazione Occhito, lontano dall’asfalto. Le due guide hanno una formazione curata dalla Federazione Italiana Turismo Equestre. Paolo ha qualifica di randonneur, guida Fitetrec e vice presidente dei Cavalieri del Tratturo. Laura è istruttrice Fitetrec e ruolo di quadro tecnico, sulle Vie della Lana, nell’Associazione Cavalieri Angioini, con tanti successi agonistici. Molto apprezzato è stato l’ultimo trekking a cavallo sul lago, sulle lunghe piste sterrate, tra angoli e luoghi di sosta sconosciuti. Qui il richiamo di una natura incontaminata si fa sentire, tra esemplari di fauna e di flora su cui volteggiano tanti rapaci, come il nibbio bruno e il nibbio reale. Nel gomitolo delle viuzze in terra battuta, tra angoli nascosti, lo spirito di avventura esalta la sensibilità dell’io e l’orgoglio di una terra che ha tanto da dire. “Il trekking sul lago di Occhito è stato bellissimo – dichiara Roberta Scapin da Varese – subito ho percepito la passione delle due guide che hanno per il territorio e per il mondo dei cavalli. Tra una chiacchierata e l’altra ci hanno fatto scoprire posti meravigliosi, dei quali non sapevamo nemmeno l’esistenza. Io ho avuto la fortuna di stare in sella ad Aremius che mi ha trasmesso la fiducia di cui avevo bisogno per affrontare una simile esperienza. Non vedo l’ora come sarà la prossima avventura”. “Il giro del lago – dice invece Claudio veterinario del Veneto – mette in primo piano un paesaggio bellissimo. Laura e Paolo sono guide sicure e competenti. Ho tanti bei ricordi che mi faranno ritornare per un’altra avventura”. Piace dunque il Molise anche laddove mancano strade normali per arrivarci. Qui i borghi di pietra sono costituiti da una manciata di case. Spesso vuote e solitarie su spuntoni rocciosi o colline arenarie. A chi viene da lontano sono pronti a regalare non poche emozioni di piacere. E, soprattutto, quelle che premiano le ragioni del cuore.
Contributo del prof. Luigi Pizzuto