Casacalenda, la prima giornata della XIX edizione di Molise Cinema con tanti ospiti ed eventi
La prima giornata del Festival Molise Cinema ha già anticipato l’atmosfera avvincente e stimolante che farà da cornice nei prossimi giorni. Il programma di lunedì 3 agosto inizia alle 11 con la presentazione dei cortometraggi per il concorso “Paesi in corto. Concorso corti internazionali” con i seguenti titoli: Easter Eggs, Nicolas Keppens, realizzato tra Belgio, Francia e Paesi Bassi; Eclipse, di Raha Amirfazli e Alireza Ghasemi, Iran/Francia; La comète dalla regia di Piero Usberti, realizzato in Francia; Teo va al espacio di Alberto Baldini e Juan Utrilla, girato in Spagna. Alle 18 per il concorso “Frontiere. Concorso documentari” è stato presentato Punta sacra, di Francesca Mazzoleni.
Dalla location del cinema teatro, il festival si è spostato in arena a partire dalle 19.45 dove è stato presentato il libro dell’autrice Donatella Di Pietrantonio dal titolo Borgo Sud. Con il suo ultimo lavoro, Di Pietrantonio, partecipa al Premio Strega 2021 e si classifica al secondo posto. La scrittrice abruzzese esordisce nel 2010 con il libro Mia madre è un fiume e nel 2014 pubblica Bella mia; successivamente, nel 2017, nasce L’arminuta e nel 2020 Borgo Sud. All’incontro a Molise Cinema per la presentazione di Borgo Sud ne hanno parlato Valentina Fauzia e Pierparolo Giannubilo. Nel dialogo con la scrittrice sono emersi sin da subito i temi fondamentali che caratterizzano il suo ultimo lavoro. Infatti la prima riflessione ha riguardato il linguaggio, tema senz’altro fondamentale per un lavoro di scrittura, reso particolare dalla presenza all’interno del romanzo da frasi e parole provenienti dal dialetto regionale, o meglio intenderla come una lingua che nasce dal tentativo di trovare un modo di comunicare da parte di chi conosce solo il dialetto verso chi, invece, conosce solo l’italiano. Sarebbe stato troppo difficile scegliere un dialetto tra i tanti utilizzanti in Abruzzo per via di una vastità di parole e pronunce che cambiano da paese in pase, così come avviene in Molise. Inoltre, un dialetto fedele sarebbe stato di difficile comprensione. Infatti, come conferma Donatella di Pietrantonio: “Non ho fatto altro che trascrivere il modo di parlare di una fascia di popolazione, ormai anziana, che non hanno avuto un accesso reale alla lingua nazionale”.
Borgo sud è la continuazione de L’Arminuta ed entrambi i romanzi sono caratterizzati dalla presenza prevalente della figura femminile, un tratto distintivo che si nota in modo particolare nell’ultimo lavoro. Nel raccontare la trama, l’autrice si concentra nella figura della protagonista de L’Arminuta e la considera come un’idea che non l’ha mai abbandonata: “i due personaggi, le due sorelle, non mi hanno lasciata in pace”, afferma l’autrice sorridendo, “dopo aver concluso con L’arminuta io non riuscivo a non ritirare il mio investimento sui personaggi; mi capitava di pensare come la protagonista e non posso nemmeno dire di aver deciso di scrivere un secondo libro, poiché a un certo punto mi appare una scena e da lì sono andata avanti e costruire un romanzo che scaturisce da quell’unico elemento. E nel caso di Borgo sud è la festa in campagna, il temporale che si scatena e guasta la festa, e poi questa grondaia che si rompe e ferisce uno dei personaggi. Il sangue che cade sul vestito bianco e lo macchia è lì quasi ad anticipare tutto uno sviluppo di trama”.
Il filo che lega ogni romanzo e lo rende così intimo è il rapporto con il territorio. Ma non solo limitatamente alla questione fisica, ma soprattutto all’elemento umano. Una sorta di devozione da sradicare per chi nasce in un posto dove i rapporti umani sono alla base della quotidianità. “Io credo che il territorio ci determini in ogni caso, sia se decidiamo di andarcene e sia se diciamo di restare. È sempre il luogo di nascita che ci fa decidere. […] Per chi va via dal luogo di nascita e ne parla male penso che anche questo sia un legame, è un modo di restare lì con la testa. Ho sempre l’impressione che quel luogo non ti lascia veramente.”
Nel 2021 uscirà anche il film ispirato al romanzo de L’Arminuta diretto da Giuseppe Bonito, con Sofia Fiore e Carlotta De Leonardis e distribuito da Lucky Red.
Rimanendo nel tema dei 100 anni dalla nascita di Nino Manfredi, appena dopo la fine della presentazione del libro Borgo Sud, è stato proiettato il cortometraggio Avventura di un soldato, di e con Nino Manfredi in collaborazione con il centro sperimentale di cinematografia – Cineteca nazionale. A seguire, per il concorso dei lungometraggi “Paesi in lungo” è stato proiettato Est – Dittatura last minute, di Antonio Pisu. I protagonisti sono tre ragazzi di Cesena, interpretati da Lodo Guenzi, Jacopo Costantini e Matteo Gatta. Quest’ultimo presente alla proiezione del film, insieme a Maurizio Paganelli, l’autore del libro che ha ispirato il film. Una trama avvincente che racconta la storia di tre amici in vacanza in Est Europa e giunti a Budapest conoscono un rumeno in fuga dal suo paese a causa della dittatura. L’uomo chiede l’aiuto ai tre italiani per far recapitare una valigia alla sua famiglia rimasta in Romania, sotto la dittatura di Ceausescu. Pago, Rice e Bibi si troveranno in un paese sotto il regime dittatoriale, implicati in situazioni surreali e circondati da personaggi improbabili che metteranno seriamente a rischio la loro vita. Un videosaluto di Loco Guenzi anticipa l’inizio del film nel quale esprime un bellissimo pensiero per il Molise per la sua accoglienza.
Molise Cinema è anche in diretta streaming e dalle 19.30 nella sala virtuale MC-Mymovies sono state proiettati i cortometraggi in concorso e, contemporaneamente alla proiezione in arena, il film di Antonio Pisu.
Federica Prezioso