Giornata della memoria e dell’impegno, a Campobasso gli studenti manifestano in ricordo delle vittime innocenti delle mafie
E’ ancora viva e forte la voce di ‘Libera contro le mafie’, associazione che, anche quest’anno, per la 21esima Giornata della memoria e dell’impegno, ha voluto riempire le piazze italiane proprio nel primo giorno di primavera, lunedì 21 marzo 2016. L’associazione, guidata da don Luigi Ciotti, ha scelto Messina come ‘capitale’ di questa giornata. “Abbiamo voluto chiamare questo momento Ponti di memoria e luoghi di impegno – ha detto don Ciotti – perché per la prima volta a Messina e in altri 2mila luoghi in contemporanea in Italia il popolo di Libera è sceso in piazza. Il nostro paese ha bisogno di ponti che allargano le coscienze e traghettano le speranze”.
Il giorno di mobilitazione non è stato scelto a caso, la primavera è, infatti, simbolo di rinascita. Libera, insieme alle scuole e ai cittadini, si è stretta in un grande abbraccio ai tanti familiari delle vittime innocenti delle mafie, rinnovando una memoria responsabile e condivisa con la speranza che dal ricordo si possa generare impegno e giustizia sociale.
Anche Campobasso ha riposto “presente” all’appello della storica associazione. Il corteo, che ha occupato le strade del centro cittadino, ha visto la partecipazione di centinaia di giovani, riuniti grazie all’organizzazione dell’Unione degli Studenti, che tra canti e i colori delle bandiere di Libera, hanno dato seguito anche alla lettura del lungo elenco dei nomi delle vittime innocenti delle mafie.
Sul proprio profilo Facebook il giovane rappresentante degli studenti, Biase D’Andrea, ha poi sottolineato come questo “presidio di legalità rappresenti la lotta contro questo sistema che toglie diritti e impone silenzio. Aprire uno spazio sociale studentesco – ha affermato – è una forte lotta alla criminalità organizzata, la quale da sempre tenta di mettere le sue sporche radici tra i disagi giovanili che spaziano dalle problematiche finanziarie a quelle sociali. Antimafia – conclude D’Andrea – è soprattutto la lotta tremenda che dovremo affrontare e vincere contro lo smantellamento della sanità pubblica a cui stiamo andando incontro”. Infine, la citazione di Pablo Neruda del giovane studente: “Potranno recidere tutti i fiori ma non fermeranno la primavera”.
Una bella pagina a difesa della legalità, quindi, quella scritta oggi sulle strade del capoluogo molisano, il quale spesso, insieme all’intero Molise, viene descritto come un luogo lontano dalla mafia, ma che merita, invece, sempre maggiore attenzione, perché gli interessi mafiosi non conoscono confini, benché mai possono essere spaventanti da una regione che spesso annaspa tra silenzio e apatia.