Cronache marziane / Il Molise nelle pellicole internazionali. Da Dario Argento a Sergio Leone, passando per Coppola: come la piccola regione ha ispirato i più famosi registi
CRISTINA SALVATORE
“Se te sei la Toscana puoi anche andare in Cina e dire: vieni in Toscana. Se sei Firenze, lo puoi fare. Ma se sei il Molise non fai campagna turistica all’estero”. Questa volta a tirare in ballo nuovamente la nostra piccola regione non è stata una modella straniera o un comico di Zelig ma il Presidente del Consiglio dei Ministri, Matteo Renzi in persona. Immaginavo (erroneamente) che dopo le ultime polemiche avrei potuto parlare di altro in questa rubrica settimanale, e invece no, ancora una volta mi toccherà affrontare l’argomento spinoso.
Inutile dire che questo intervento del premier ha scatenato le ire dei molisani che proprio non hanno retto all’ennesimo colpo basso. Non avevano neanche fatto in tempo a mettere a riposo il Rocky Balboa che è dentro ognuno di noi che l’hanno dovuto rilanciare nel ring più livido e agguerrito che mai.
Renzi si è quindi difeso dagli attacchi social con un sommesso “avrei potuto dire Abruzzo o altro”, peccato però che invece ha scomodato proprio questa piccola regione che ormai non riesce più a riposare in pace come in passato. Evidentemente, come per i surfisti, quando si alza l’onda perfetta all’improvviso, è da sconsiderati non cavalcarla fino in fondo e, sulla scia di quella alzata dalla Moric pochi giorni prima, Renzi c’ha fatto pure spettacolari evoluzioni in aria. Ad esempio, quando ha detto che visiterà “il Molise appena possibile e con grandissimo piacere”. Da prendere in parola. Detto tra noi, non è che il concetto espresso nel suo discorso sia totalmente campato in aria: l’impegno della politica interna per pubblicizzare il nostro bellissimo territorio all’estero (e per estero si può intendere anche dal Lazio in su) e favorirne il meritato turismo, è stato efficace quanto le compresse al carbone assunte per sgonfiare la pancia dopo i pranzi delle feste comandate.
Proprio non capisco perché una regione bella come il Molise faccia così tanta fatica a farsi conoscere persino dal suo stesso Paese e da chi lo rappresenta. Basterebbe pensare ai numerosi registi, stranieri o italiani, che hanno avuto profonde ispirazioni per i loro film proprio venendo a visitarci e trascorrendo qualche tempo nella ventesima regione più chiacchierata del momento. E a questo punto mi tocca davvero rinfrescare la memoria di tanti compaesani che già immagino strabuzzare gli occhi e fissare il vuoto, così come si faceva durante le interrogazioni scolastiche, per cercare di fare mente locale.
Ad esempio, il regista statunitense Brian della Palma pare che subito dopo un viaggio in treno da Roma a Campobasso abbia avuto l’ispirazione per mettere in piedi la sceneggiatura di uno dei suoi film più famosi: Mission Impossible.
Coppola in persona, dopo aver soggiornato nel capoluogo durante il fine settimana del Corpus Domini interamente dedicato ai Misteri, fiera inclusa, ha impostato le basi per la scrittura di Apocalypse Now. Stessa identica cosa accadde tanti anni addietro al regista Don Siegel, quando grazie alle passeggiate serali tra le bancarelle abbozzò il progetto per il film L’invasione degli ultracorpi.
Ma andiamo avanti perché il Molise ha ispirato proprio tanta, ma tanta gente importante che neanche immaginate.
Dario Argento, dopo una camminata dalla Cattedrale fin sulla collina che porta al Castello Monforte, trovò finalmente il titolo giusto per un suo (poi famosissimo) horror: Suspiria.
I predatori dell’arca perduta, di Steven Spielberg, è stato scritto dopo una gita del regista americano a Termoli. Spielberg avendo sentito parlare di un Catamarano fantasma la cui destinazione sarebbe dovuta essere la Croazia, decise di imbastirci su un bel documentario. E fu un successo.
Le vite degli altri, film del 2006 di Florian Henckel von Donnersmarck, è invece stato girato proprio nel centro storico del capoluogo. Gli attori ingaggiati erano uomini e donne presi dalla strada, residenti che, senza un copione scritto, avevano piena libertà di agire continuando a rimanere affacciati alla finestra, immobili, osservando il movimento esterno per cogliere usi e costumi delle famiglie.
Invece, A qualcuno piace caldo di Billy Wilder, doveva essere girato in Molise ma poi agosto non arrivava mai e saltò il progetto.
C’era una volta il west, film di Sergio Leone, fu scritto durante il soggiorno del regista nel capoluogo e precisamente mentre cercava parcheggio in via Roma, via Garibaldi e zone limitrofe.
Il paradiso all’improvviso venne in mente a Pieraccioni dopo essersi perso per i boschi di Campochiaro, ritrovandosi nel meraviglioso scenario incontaminato dell’Oasi WWF.
E dopo aver girato in corto e in stretto tutta la regione, Jhon Ford buttò giù le prime pagine della sceneggiatura di Sentieri selvaggi.
Alaska di Cupellini, con Elio Germano, fu ambientato per tutta la durata delle riprese (9 mesi) proprio nella terra d’origine di questo nostro grandissimo attore.
Il regista Paolo Genovese, dopo una vacanza di poche settimane a Campobasso, pensò bene di scrivere un film che descrivesse alla perfezione quello strano fenomeno per cui tanti cittadini del capoluogo sul social network come Facebook sono amici e nella vita reale, in strada, neanche si salutano. E nacque la sceneggiatura del suo Perfetti sconosciuti.
Persino Tolkien, attraversando Via degli Orefici nel centro storico, riuscì a costruire il primo e l’ultimo capitolo del romanzo Il Signore degli anelli.
E infine, cari corregionali, dopo aver passato una bellissima villeggiatura tra tratturi, fior di castelli, paesi arroccati che sembrano piccoli presepi, laghi azzurri come il cielo, incantevoli borghi medioevali, abbazie, santuari, cattedrali romaniche e gotiche, mare e poi subito montagna, oasi e musei, cibo divino e ottimo vino, Roberto Benigni, partito direttamente dalla Firenze del premier Renzi per godersi il nostro Molise, decise che il suo prossimo film si sarebbe intitolato proprio così: La vita è bella. E come dargli torto.