Addio al direttore Claudio Niro, illustre personalità di Baranello
MARIA CRISTINA GIOVANNITTI
Ieri, 30 agosto 2017, si è spento Claudio Niro, direttore della Biblioteca comunale di Baranello. Oggi la comunità darà il suo ultimo saluto ad una delle più illustri personalità del Molise.
Lo scorso dicembre 2016, il direttore della Biblioteca Comunale di Baranello aveva presentato il suo ultimo libro “Invito alla conoscenza dei Sanniti. Appunti e annotazioni per un percorso di studio” nella prestigiosa sala del Parlamento a Roma. Un testo di ricerca sulla storia dei Sanniti presso Monte Vairano. Un libro simbolo di una sempreverde volontà di studiare, approfondire e ricercare a discapito dei suoi 91 anni.
Dedizione, pazienza e tanta passione hanno permesso a Niro di creare uno dei poli culturali più importanti della regione Molise: la Biblioteca Comunale di Baranello, sua creatura, nata con pochi testi e oggi custode di libri rari. Un luogo che ha attratto le maggiori personalità culturali del Molise e oltre, incoronando Baranello come ‘Borgo di lettura’ di cui lui stesso era rappresentante ufficiale.
Non solo un eccellente direttore ma anche scrittore brillante con “Baranello, ieri e oggi” pubblicato nel 1993, “Baranello, un paese una storia” del 1996 e “Baranello, storia, cultura e tradizioni” del 2002. A questi lavori si affiancano le pubblicazioni di molti articoli vari sempre relativi alla storia del Molise.
Claudio Niro è stato anche giornalista, collaborando per quotidiani quali ‘Il Giornale d’Italia’ e ‘Il Tempo’ e insignito, nel 1991, dal Presidente della Repubblica dell’onoreficenza di “Cavaliere al merito della Repubblica”.
L’Amministrazione Comunale si associa al dolore della famiglia: “Baranello perde una grande personalità nonché una eccellente risorsa culturale” spiega il sindaco Marco Maio: “Un uomo di passione e cultura con valori e principi di altri tempi che resterà d’esempio per tutta la nostra comunità”.
Ad esprimere cordoglio per la scomparsa del direttore Niro anche il consigliere comunale di minoranza Giovanni Petrecca: “Chi vive nel ricordo non muore mai. Pensando al direttore Niro questo pensiero diventa sempre più reale. Nella circostanza presente mi stringo con affetto ai familiari tutti per questa perdita che coinvolge l’intera comunità di Baranello.
In qualità di consigliere non perderò occasione per ricordarlo ed impegnerò le mie forze perchè si possano realizzare eventi in suo onore e iniziative che cristallizzino il suo valore”.
In queste ore il cordoglio arriva dal consigliere regionale Nico Ioffredi: “Ci sarebbero altri aggettivi che ci piacerebbe aggiungere alla frase di Marcello Marchesi. Curiosi, prima di tutto. Positivi, propositivi. Concreti anche, e ancora appassionati, determinati, e perché no, sorridenti, nonostante tutto e nonostante tutti.
Claudio Niro si è fatto trovare così dalla signora morte, insegnando a noi tutti – con l’esempio – che i novant’anni suonati non sono un motivo per arrendersi, e non lo è nemmeno una malattia inesorabile.
Grazie Claudio, l’impegno di chi è rimasto sarà rivolto alla tua biblioteca a Baranello. Così, ne siamo certi, continuerai a sorriderci”.
Un dolore espresso anche dalla scrittrice Simonetta Tassinari, più volte ospite del direttore Niro presso la biblioteca di Baranello: “Il mio omaggio a Claudio Niro, direttore della Biblioteca comunale di Baranello, finissimo intellettuale, gentiluomo di altri tempi e grande persona”.
“La biblioteca: un enorme regalo al tuo paese e non solo ad esso” così parla la professoressa Irene Barone: “Un luogo dove continuare a incontrarti e a lavorare nel rispetto del tuo zelo, della tua meticolosita’, dell’impegno profuso nella ricerca e nella divulgazione del sapere, della passione e della perseveranza che hai speso nella realizzazione di un progetto che ha il dovere di continuare ad essere. Nel rispetto del tuo rigore e nella trasmissione del tuo esempio, del tuo insegnamento e della tua memoria”.
Oggi resta in dono la Biblioteca di Baranello, espressione concreta dell’amore che il direttore Niro ha avuto per la cultura, per il suo paese e per i concittadini.