70 anni fa per la prima volta le donne chiamate alle urne e la mimosa diviene il simbolo della festa. Il gentil sesso recuperi l’impegno politico
L’8 marzo di settant’anni fa la mimosa divenne in Italia il simbolo della giornata internazionale delle donne. Solo due giorni dopo, il 10 marzo 1946, le donne italiane poterono votare per la prima volta. Lo fecero in occasione delle elezioni amministrative, quando in un’Italia uscita dal secondo conflitto mondiale, si dovevano scegliere i sindaci eletti dopo il Ventennio.
Un giorno importante per il Belpaese: per la prima volta le donne fecero la fila ai seggi e gli uomini tornarono al voto dal lontano 1924.
Fu in quell’occasione che la mimosa venne scelto come fiore che rappresentasse le donne. “Con il primo 8 marzo dopo la guerra e il fascismo, e il voto solo due giorni dopo, il 10 marzo, a cui hanno partecipato per la prima volta anche le donne – racconta Vittoria Tola, presidente dell’ Udi – si voleva regalare insieme ai volantini anche un fiore, così come avveniva in Francia con le violette. Ma i soldi per comprare e regalare fiori non ce n’erano. Roma però nei primi giorni di marzo era tappezzata di mimose”, e per questo fu scelto questo simbolo”.
Il 10 marzo 1946 rappresentò una domenica importante, come le altre 4 che seguirono, dato che in quell’occasione ci furono cinque tornate elettorali che portarono alle urne ben l’89% delle donne aventi diritto. 2000, invece, furono le candidate elette.
Un passaggio storico che forse avrebbe dovuto portare a un futuro diverso. Oggi a settant’anni di distanza tanto è stato fatto, ma ancora troppo è da fare. Soprattutto in politica, dove le donne dovrebbero impegnarsi di più e dove la tutela per le quote rose rischia troppo spesso di far divenire il gentil sesso una specie di categoria da proteggere anche senza meriti.
L’augurio è perciò quello che in un mondo maschile e spesso maschilista come quello della politica possano trovare spazio sempre più volti di donne, a partire proprio dalla prossima tornata elettorale che nella primavera che sta per arrivare coinvolgerà ben 33 comuni del Molise. Che sia un monito, un appello, un augurio e non semplicemente un sogno.
fab.abb