Violenza sessuale su ragazze minorenni, il culturista non parla davanti al Gip. Il legale chiederà che sia ascoltato dai giudici pugliesi
Non parla il culturista campobassano rinchiuso nel carcere di via Cavour, dopo essere stato ammanettato nel capoluogo dalla Polizia di Foggia lo scorso giovedì. Violenza sessuale e atti osceni in luogo pubblico i reati contestati al giovane che questa mattina, 16 maggio, si è rifiutato di rispondere alle domande del Giudice per le indagini preliminari, Maria Rosaria Rinaldi.
Il legale del ragazzo, l’avvocato Carmine Verde, chiederà che il suo assistito possa essere ascoltato dai giudici pugliesi che hanno formulato i capi d’imputazione. I reati contestati al giovane sono, infatti, relativi a episodi avvenuti tra il 2010 e il 2014 a Foggia. In ballo anche la possibilità che il culturista possa lasciare il carcere di Campobasso per essere trasferito altrove. Intanto, L’avvocato Verde si dice sicuro che sarà dimostrato come il giovane non ha commesso ciò che gli viene contestato.
Gli episodi si sono consumati tutti allo stesso modo e in una zona della cittadina pugliese, quella tra Macchia Gialla e quartiere San Leonardo, che il giovane conosceva bene, avendo frequentato per diverso tempo una palestra vicina.
Le indagini hanno preso il via dalla denuncia di una ragazzina, arrivata in Questura per raccontare la vicenda insieme al padre. La stessa ha fornito una descrizione del 34enne campobassano e del suo abbigliamento. Un identikit che combacia con il confronto dei filmati delle telecamere presenti nei palazzi delle adolescenti vittime di violenza.
fab.ab