Cronaca

Video virale della fuga del detenuto: il pluripregiudicato prima di fuggire aveva aggredito gli agenti, usando le stampelle come arma

Uno schiaffo e una pistola puntata in faccia al detenuto che ha tentato la fuga. I rumors in queste ore condannano la reazione ‘brutale’ dell’agente di Polizia Penitenziaria. “Quello che si vede nel filmato è solo la parte finale. È omessa l’aggressione del pluripregiudicato contro i tre agenti”

Stress, orari di lavoro massacranti e molte carenze nell’organico: da mesi i sindacati lamentano le condizioni in cui quotidianamente lavorano gli agenti di Polizia Penitenziaria.

Una situazione difficile che  solo a Campobasso, nell’ultimo mese trascorso, ha fatto registrare ben 5 episodi difficili. L’ultimo tra tutti il tentativo di fuga compiuto ieri, 30 gennaio, da un detenuto romano accusato di rapina, furti, spaccio di sostanze stupefacenti, reati contro il patrimonio, oltraggio ed aggressione a pubblico ufficiale.

Di rientro dall’ospedale Cardarelli, dove il detenuto era stato visitato, il pregiudicato ha approfittato della lentezza con cui il cancello del carcere si stava aprendo per utilizzare la stampelle come arma contro gli agenti e darsi alla fuga, in direzione del​ vecchio stadio Romagnoli dove, a metà strada, è stato prontamente bloccato, immobilizzato e ricondotto in istituto dalla scorta.

Il video della fuga è diventato virale e  il Segretario Nazionale del Sindacato di Polizia penitenziaria, Aldo Di Giacomo, contattato da CBlive, ha commentato a caldo la vicenda: “ll filmato diffuso in queste ore è parziale e non ricostruisce esattamente quanto è accaduto a Campobasso: il detenuto che ha tentato la fuga ha aggredito l’agente penitenziario colpendolo ripetutamente con una stampella. Le immagini, invece, mostrano solo la parte finale e la reazione che è venuta dopo la fuga”.

Prosegue Di Giacomo: “Una reazione maturata nel clima di stress, per turni massacranti e condizioni di lavoro difficili che caratterizza l’attività del personale di Polizia Penitenziaria come denunciamo da sempre e che non va lasciato solo come intendiamo fare anche in questa circostanza.  Invitiamo, pertanto, i media a non farne un’occasione di attacco strumentale alla Polizia Penitenziaria ma a ricostruire esattamente i fatti mettendoli in guardia da non generare disinformazione e confusione perché ci sono ogni giorno uomini e donne in divisa che svolgono il proprio lavoro al servizio dello Stato con impegno, professionalità e a rischio di aggressioni e della incolumità personale”.

Si pronunciano anche dalla Segreteria dell’ USPP Molise – Unione Sindacati della Polizia Penitenziaria: L’episodio in questione, il quinto “grave” degli ultimi mesi, denota ancora una volta le         particolari condizioni operative , più volte denunciate dalla scrivente O.S. agli uffici competenti a tutti i livelli,  in cui si trova a prestare servizio il personale di Polizia Penitenziaria nella Casa Circondariale del capoluogo molisano e nelle carceri del territorio regionale, che determinano situazioni di solitudine ed abbandono a loro stessi nell’affrontare  eventi critici, particolarmente   in   termini   di   organici,   di   strumenti   operativi   e   di “considerazione”   da   parte   delle   autorità   penitenziarie   che,   oltre   alla complessiva disorganizzazione dei servizi del personale, rivolgono le loro attenzioni esclusivamente alla popolazione detenuta in un clima di assoluto permissivismo.

Solo grazie al pronto e professionale intervento degli uomini della Polizia Penitenziaria si è evitato il peggio! In una situazione di generale difficoltà cosa peggiore è non rendersi conto che        a farne le spese è sempre il personale di Polizia Penitenziaria, oggi unico baluardo della legalità nelle carceri, pagandone un prezzo altissimo in termini di aggressioni e situazioni pregiudizievoli per l’ordine e la sicurezza pubblica, oltre che penitenziaria”.

Nella nota del Sindacato sono ribadite le carenze per il personale di Polizia Penitenziaria: “Soltanto abnegazione, spirito di sacrificio ed altissima professionalità sopperiscono   alle   mancanze   funzionali   oltre   che   strutturali   di   una amministrazione penitenziaria alla deriva.

È del tutto evidente la necessità di dotare gli Agenti di idonei strumenti per poter intervenire nelle gravi situazioni pregiudizievoli per l’ordine e sicurezza.

Ribadiamo ed auspichiamo a che si provveda celermente, senza ulteriori ritardi, ad incrementare la pianta organica dell’Istituto di ulteriori unità che sopperiscano   la   cronica   carenza   di   personale,   dovuta   maggiormente   ai pensionamenti degli ultimi anni ed alla mancanza di turn-over, e che si provveda una volta per tutte a dotare il medesimo personale di Polizia Penitenziaria di idonei strumenti (quali, ad esempio, taser   e spry urticante) tesi a fronteggiare la grave escalation di aggressioni e reati”.

mcgiovannitti

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