Vandali alla Colozza. Il M5S torna sul problema dell’illuminazione esterna della scuola di Sant’Antonio dei Lazzari
Brutta sorpresa per il personale scolastico della scuola di via Sant’Antonio dei Lazzari che questa mattina, all’apertura si è accorto come, all’interno della scuola, fossero stati messi a segno atti vandalici. In modo particolare a generare il caos la schiuma degli estintori che ha ricoperto pavimento, banchi e diverse aree dell’edificio, ma anche le porte sarebbero state forzate, così come sono state manomesse i distributori delle merendine.
Probabilmente l’episodio è accaduto nelle ore notturne, ma qualcuno sembrerebbe essersi introdotto anche nella segreteria della vicina scuola Colozza e quella a cui fa capo l’edificio di Sant’Antonio dei Lazzari dove, a differenza della scuola media, gli studenti delle elementari hanno perso un giorno di lezione.
Subito sul posto i Carabinieri del capoluogo che, in queste ore, stanno compiendo le indagini e cercando di capire chi possa esserci dietro un simile gesto. Ovvero se si tratti di una bravata o qualcosa di più. O ancora, se un simile episodio, come gli altri avvenuti in città, possa essere riconducibile al mondo della tossicodipendenza.
Intanto, sulla questione è tornato il consigliere del Movimento Cinque Stelle di Palazzo San Giorgio, Simone Cretella, che ha voluto ricordare come da tempo si stia “sollecitando l’amministrazione a provvedere alla messa in sicurezza del nuovo edificio scolastico. Una scuola nuova – dice l’espoenente della minoranza – ma misteriosamente priva dell’illuminazione esterna. Lo abbiamo fatto presentando atti, mozioni ed interpellanze in ogni sede preposta, ma mai l’amministrazione ha ritenuto importante intervenire, perfino respingendo le nostre proposte. È così, come ampiamente prevedibile, i vandali hanno avuto gioco facile, intrufolandosi nottetempo nell’edificio e mettendo a soqquadro le aule con gli estintori, tanto che questa mattina è stato necessario rispedire a casa i piccoli alunni dopo l’amara sorpresa. Vediamo adesso – conclude Cretella – chi dovrà accollarsi questa responsabilità”.