Cronaca

Usura bancaria, la Corte d’Appello di Campobasso conferma la sentenza di primo grado: Fiorani&Co. assolti ma devono risarcire Pulitano

L'avvocato Luigi Iosa
L’avvocato Luigi Iosa

La Corte d’Appello di Campobasso ha confermato la sentenza di primo grado per il banchiere Gianpiero Fiorani e altri otto imputati tra banchieri, funzionari e imprenditori: tutti assolti, perché il fatto commesso non costituisce reato, ma devono risarcire i danni alla famiglia Pulitano.

A deciderlo oggi, giovedì 5 marzo 2015, la Corte territoriale che, in parte, ha accolto l’impianto accusatorio del sostituto procuratore Fabio Papa.

“Gli imputati – spiega l’avvocato Luigi Iosa, difensore della famiglia Pulitano – hanno ‘inconsapevolmente’ applicato tassi usurari e ciò non può esimere gli stessi e la Banca dal pagare i danni arrecati alle vittime dell’usura, costituite parte civile nel processo penale. Questo principio di diritto è stato sancito nel 2011 dalla Suprema Corte di Cassazione”.

Il Gruppo Banco Popolare, infatti, già Banca Popolare di Lodi (che acquistò il Credito Molisano), dovrebbe risarcire i danni perché il reato di usura bancaria sussiste sotto il profilo materiale ma manca il dolo e, dunque, l’intenzione degli imputati di aver commesso l’illecito penale.

In sostanza, il colpevole non c’è perché non esiste responsabilità soggettiva del reato, in quanto né i banchieri né i direttori erano consapevoli in quel momento di commettere il reato di usura, pur essendo stato riconosciuto che le aziende della famiglia Pulitano sono state usurate.

Eugenio Crispo

 

Articoli Correlati

Lascia un commento

Back to top button