Il sergretario regionale della Uilposte Molise, Aniello Pascarelli, interviene in merito alle notizie apparse su alcuni organi di informazione circa il presunto caos sul recapito della corrispondenza ordinaria.
“Vorrei compiere delle precisazioni – dice Pascarelli – che vengono fatte indossando per prima cosa i panni dei lavoratori, ma che vengono compiute anche in qualità di un’Organizzazione Sindacale che da sempre è al fianco dei colleghi che, oggi più di ieri sono stati chiamati a svolgere le proprie mansioni in una situazione di crisi sanitaria nazionale e locale.
Certamente non in difesa, perché siamo certi che gli articoli apparsi sugli organi di informazione locale non intendano accusare nessuno, ma soprattutto perché riteniamo che nessun lavoratore, in questo momento storico, abbia bisogno di essere difeso. Al contrario, riteniamo invece di elogiare il sacrificio che ogni giorno, con tante difficoltà, ogni lavoratore mette in atto”.
“Bisogna perciò, a rigore di cronaca, precisare – continua il sindacalista – che l‘organico oggi presente in Poste Italiane nel Servizio di Recapito è stato ridotto. Alla riduzione del personale che si registra su tutto il territorio nazionale, ovviamente, legata a ragioni di sicurezza sanitaria, la cui finalità è certamente quella di impedire il diffondersi di un virus invisibile e terrificante, si aggiunge, da come si apprende dai CMP di approvvigionamento di Roma e di Bari, luoghi dove viene smistata la posta diretta in Molise, che la corrispondenza descritta è poca. Appare chiaro, dunque, comprendere ed evidenziare come ‘il minimo disagio’ registrato non deve e non può essere attribuito a una presunta negligenza dei colleghi portalettere”.
“I lavoratori di Poste Italiane della Regione Molise, attraverso il loro lavoro hanno contribuito a mantenere viva la resistenza in una guerra ormai diventata storica, nelle nostre grandi e piccole realtà comunali. Anche un sorriso donato all’interno degli uffici postali, così come il semplice suonare al citofono da parte del portalettere che informa il cliente dell’arrivo della sua corrispondenza, certamente ci avvicina in un momento dove la lontananza è la regola principale”.
“Le regole del lavoro quotidiano sono state modificate dal covid-19 e con esse anche le regole della corrispondenza che, oggim ha forse qualche giorno di ritardo, ma viene corrisposta. Per chi lo avesse dimenticato, – conclude Pascarelli – è bene ricordare che il nostro servizio non salva vite, ma avvicina i cittadini”.