Tragedia Erasmus in Spagna, tra le sette vittime italiane la figlia di un dipendente Unimol: Elisa Scarascia Mugnozza
Un minuto di silenzio da osservare nelle aule di tutta l’Università del Molise tra le 11 e le 12 di domani, martedì 22 marzo. È questo l’invito che arriva dal rettore dell’Unimol, Gianmaria Palmieri, a seguito del grave lutto che ha colpito la famiglia del professor Giuseppe Scarascia Mugnozza, componente del Nucleo di Valutazione dell’Ateneo, che ha perso la figlia Elisa di 22 anni, nella sciagura avvenuta a Tarragona, in Catalogna. “Una notizia che lascia tutti sgomenti e affranti”, sono state le parole del numero uno dell’Unimol. Insieme a lei sono morte altre sei ragazze italiane, tutte tra i 19 e i 25 anni, ma le vittime del terribile schianto sono 13. 34 invece i feriti.
Elisa si trovava a Barcellona per studiare medicina. Appresa la notizia dai media il padre ha provato più e più volte a rintracciarla sul cellulare che risultava, però, sempre spento. Così si è diretto immediatamente in aeroporto e poco prima del volo ha appreso come la sua terribile intuizione fosse reale. Atterrato in Spagna, il terribile momento del riconoscimento del corpo.
Una ragazza solare e allegra a cui piaceva viaggiare e conoscere il mondo, talmente tanto per decidere di andare all’estero per poter coronare un sogno: diventare chirurgo. Ancora qualche mese e si sarebbe laureata, quasi certamente entro la sessione del prossimo ottobre.
Erano le sei del mattino, quando il pullman che stava rientrando da Barcellona a Valencia, dove gli studenti avevano preso parte alla celebre notte dei fuochi, la “Fiesta de las Fallas”, è rimasto coinvolto in un terribile incidente. L’autista del bus, un 63enne, è indagato per omicidio colposo plurimo e secondo il quotidiano spagnolo “La Razon” (che non cita le proprie fonti), l’uomo risultato negativo ai controlli su tasso alcolemico e droga, avrebbe ammesso di essersi addormentato alla guida.
Il cordoglio è arrivato da tutto il mondo accademico italiano. Giuseppe Scarascia Mugnozza è, infatti, docente all’Università della Tuscia e il nonno di Elisa, Gian Tommaso, è stato il fondatore e primo rettore dello stesso ateneo.
Vicinanza alla famiglia è stata espressa anche dal premier Matteo Renzi, mentre il padre della giovane vittima che in qualche modo ha legato il suo nome al Molise, subito dopo il ricnoscimento al quotidiano Il Mattino, con “compostezza e dignità” ha dichiarato “sono stati imprudenti, li hanno fatti ripartire alle 3 di notte. Potevano aspettare. Elisa? Aveva gioia di vivere”.
f.a