Toma salva se stesso: la fiducia al presidente arriva sul filo del rasoio e si chiude 10 a 10. Il voto del governatore fa la differenza
Toma salva se stesso. A fare la differenza per il voto sulla mozione di sfiducia del presidente della regione è lo stesso ‘no’ espresso dal governatore.
La maggioranza chiude la partita sul filo del rasoio con Iorio e Calenda che votano per sfiduciare il presidente della Regione e l’ormai ex dissidente e attuale assessore Calenda che si esprime per far restare in sella la maggioranza.
Dunque 10 a 10, mentre l’undicesimo voto che decreta il respingimento della sfiducia è dello stesso Toma.
La maggioranza resta comunque spaccata e in Aula il clima è rovente. Duri gli attacchi delle forze di minoranza, ma bordate arrivano anche da alcuni consiglieri che pure esprimono sostegno al presidente, come ad esempio Cefaratti e Micone.