Cronaca

Sepino, il Covid si porta via Maurizio. La straziante lettera della moglie che trova parole di ringraziamento per medici e infermieri del Cardarelli

LUCIANA IAMARTINO

La comunità sepinese, ancora una volta, viene trafitta da un dolore indescrivibile.

Dall’inizio della pandemia che ha colpito il mondo intero, provocando un numero impressionante di decessi, si continua ad assistere a storie drammatiche che toccano il cuore di ognuno di noi.

Sepino, un piccolo comune della provincia di Campobasso con appena poco più di 1.800 abitanti, continua a soffrire per la perdita dei suoi cari cittadini, a causa del contagio da COVID – 19.

I decessi dovuti al contagio della pandemia in corso nel comune di Sepino, sono ad oggi tre.

Persone di tutto rispetto, che amavano le loro famiglie e che vivevano una quotidianità paesana estremamente semplice: persone, amici che lasciano un vuoto immenso nel collettivo generale.

Il 26 aprile, la comunità sepinese viene a conoscenza della dipartita del caro Maurizio Ficocelli, un giovane di 51 anni, conosciuto da tutti come “l’Eros di Sepino”. Si, Maurizio amava interpretare e cantare i brani di Eros Ramazzotti e lo faceva con grande passione. Quando veniva chiamato per cantare le canzoni del suo idolo, era felice. A Sepino, diverse volte ha partecipato a serate musicali tenutesi nella splendida piazza Nerazio Prisco nel periodo estivo, dando ogni volta il meglio di se. Sepino ha perso il suo “Eros”, ma nei loro cuori, il ricordo di Maurizio sarà sempre vivo.

Di seguito la struggente lettera di ringraziamento e di addio della moglie Irene, pubblicata sui social.

Buongiorno a tutti, volevo raccontare in breve cosa è successo alla mia famiglia in questi giorni. Domenica 18 aprile, mio marito non si è sentito bene. Erano già 10 giorni che in casa nostra era entrato un virus ma non sapevamo come chiamarlo perché i tamponi davano come risultato, un esito negativo. Io ho iniziato a prendere alcune medicine e dopo un po’ di tempo stavo bene. Anche mio marito sembrava stesse meglio, ma poi, un po’ per la sua testardaggine, un po’ per complicazioni dovute alla malattia, il tutto è degenerato.  Voglio mettervi a conoscenza di come le notizie diffuse attraverso i TG e i Social possono creare confusione. Maurizio non voleva andare in ospedale perché era convinto che sarebbe morto. Non faceva altro che ripetere che non aveva il Covid e che se veniva trasportato in ospedale sarebbe risultato positivo al Covid.

Queste parole, riassumono in breve le notizie che aveva immagazzinato nella sua mente. Tutti conoscevano la sofferenza dovuta alla sua ansia e con il Covid era peggiorata. Ma chi non soffre di ansia in questo periodo? Quella domenica riuscii a portarlo al Pronto Soccorso dopo tante implorazioni, perché ero fiduciosa delle cure ospedaliere. Lì è cominciato il suo calvario. Era arrivato con una saturazione a 89. Fu accolto con delicatezza, erano tutti disponibili e pronti a recuperare una vita infettata dal Covid. Nel reparto di Malattie Infettive del Cardarelli di Campobasso, ho conosciuto infermieri che sono stati dei veri angeli. Ci hanno aiutato effettuando video chiamate per confortare mio marito. Lui aveva una grande difficoltà a tenere le maschere per l’ossigeno. Maurizio aveva paura della notte, del buio, della solitudine, sensazioni che in ospedale devi affrontare da solo. Ma gli infermieri con tutto quello che avevano da fare, erano sempre accanto a lui per sostenerlo. Ho visto infermieri che stringevano la sua mano, sostituendo la mia. Chi dice che gli infermieri non svolgono bene il loro lavoro stanno mentendo: Io sono testimone oculare di una sensibilità e di un cuore immenso. Ho conosciuto un’infermiera di nome Mariagrazia la quale è stata una sorella per me. Mi sosteneva moralmente, si prendeva cura del mio Maurizio come se fosse un suo parente stretto. Non finirò mai di ringraziarla. Purtroppo il venerdì la situazione di mio marito peggiora progressivamente. Il virus si era completamente impadronito del suo corpo. Ricevetti la telefonata della dottoressa di turno la quale mi avvisava del trasferimento in terapia intensiva. Ho vissuto la disperazione, la paura, la sofferenza di mio marito, attraverso una video chiamata. Questa è l’ultima volta che ho visto e sentito Maurizio.

Fu intubato perché le sue condizioni di salute erano gravemente peggiorate. Sono seguite due giorni di telefonate drammatiche, per niente incoraggianti. Lunedì 26 Aprile ricevetti la telefonata più brutta al mondo: “Suo marito non c’è più, ha avuto un arresto cardiaco”. Mi è crollato tutto addosso. Pensavo di essere preparata ad una notizia del genere ma di fatto, non era così. Il 27 Aprile è stato portato direttamente al cimitero perché quando si muore di Covid non si ha diritto neppure ad una cerimonia religiosa. Non l’ho potuto accompagnare nel suo ultimo viaggio terreno perché il mio tampone era risultato positivo.  A tale notizia ero molto arrabbiata, io da grande fedele, ho bestemmiato! Spero che il Signore capisca la mia sofferenza, la mia stanchezza e mi perdoni. Ho chiesto alle pompe funebri di far passare mio marito davanti casa, così da poterlo salutare un’ultima volta. Mi è stato accordato. Mentre aspettavo il carro funebre, nel prato vicino casa mia, era spuntato un bel fiore bianco. L’ho raccolto con la speranza di poterlo appoggiare sulla bara del mio Maurizio. Purtroppo anche questo mi è stato negato, causa la mia positività al Covid. Questo virus maledetto ha la capacità di toglierti tutto. Ho scritto questa lettera per mettervi a conoscenza delle mie emozioni e del mio dolore, ma soprattutto per ringraziarvi dell’affetto che ci avete dimostrato. Un grazie a tutti quelli che hanno fatto le mie veci alla cerimonia funebre, accompagnando mio marito nel suo ultimo viaggio. Durante la tumulazione, come ultimo saluto, è stata messa una canzone di Eros Ramazzotti, perché come sapete, il mio Maurizio era Eros. Vi ringrazio infinitamente per la vostra vicinanza in questo fausto momento della mia vita. E continuate ad ascoltare Eros ricordando Maurizio. Con affetto IRENE”.

Parole che toccano il cuore di tutti e che ci dimostrano quanto sia difficile affrontare la scomparsa di una persona cara.

Redazione

CBlive

Articoli Correlati

Lascia un commento

Back to top button