Sciopero della scuola, la Gilda Molise a Roma per dire no alla #buonascuola del Governo Renzi. Il vice-coordinatore Salomone Megna: “La riforma dell’istruzione va contro le norme costituzionali”
La Gilda Scuola ha scelto l’aula consiliare della Provincia di Campobasso per presentare i motivi dello sciopero della scuola, indetto per martedì 5 maggio. Nel capoluogo regionale è arrivato il vice-coordinatore nazionale, Raffaele Salomone Megna, in compagnia dell’omologo provinciale, Michele Paduano.
“La nostra carta costituzionale – ha esordito il rappresentante nazionale della Gilda – disciplina due figure professionali: i magistrati e gli insegnanti. Questo significa che il ruolo del docente è costituzionalizzato e, dunque, da difendere rispetto a ogni indebita ingerenza. La peculiarità della scuola italiana è quella che, negli anni, in essa si sono formati sia la futura classe dirigente sia gli operai. Ed è grazie a tale modello di scuola che l’Italia è arrivata ad essere la quinta forza economica mondiale, un traguardo oggi perso, perché siamo tornati al decimo posto, come nel 1861, ai tempi dell’Unità nazionale. Il disegno di legge che il Governo italiano vorrebbe trasformare in norma trasforma la scuola in una piccola azienda a caccia dell’allievo-cliente, modello che va contro il rigore degli studi. La ‘buona scuola’ di Renzi limita l’articolo 33 della Costituzione, quello che eleva a rango costituzionale l’insegnamento e l’istruzione, perché il docente sarà valutato dal dirigente scolastico. Questo rappresenta un grosso limite, ma occorre anche considerare che i dirigenti scolastici non hanno un sapere onnisciente e, dunque, un laureato in lingue si troverà a dover giudicare, ad esempio, un insegnante di fisica. La legge non prevede il rinnovo dei contratti dei precari, facendo venire meno il principio sancito dall’articolo 1 della Costituzione, quello per il quale l’Italia deve assicurare il massimo livello di occupazione. Questo disegno di legge, e non ho remore a dirlo, è stato scritto dalla Confindustria e dalla Commissione Europea. È una pericolosa deriva in senso autoritario, perché questa legge deve far diventare la scuola funzionale al Jobs Act e al lavoro flessibile”.
“La Gilda Molise sarà a Roma il 5 maggio – ha tuonato Michele Paduano – e saremo in gran numero. Noi speriamo di far riflettere il Governo su un disegno di legge che sarebbe devastante per il mondo della scuola. La cultura è la panacea di tutti i mali e il nostro obiettivo è quello di far ridiventare la scuola italiana e, quindi, la formazione, l’educazione e l’istruzione, un’eccellenza, così come lo è stato nei decenni passati”.
A fare gli onori di casa è stato il Presidente del Consiglio Provinciale di Campobasso, Gianluca Cefaratti, anch’egli proveniente dal mondo della scuola: “La Provincia – le sue affermazioni – detiene tra le sue competenze quelle dell’edilizia scolastica e del dimensionamento. L’ente di Palazzo Magno sta facendo grandi sforzi per mantenere alta l’attenzione sulla scuola, sempre più colpita dai taglia. Basta pensare che l’anno scorso nella provincia campobassana siamo scesi da 63 a 40 dirigenze scolastiche. Stanno scomparendo i centri territoriali permanenti e, nonostante i venti di crisi, stiamo devolvendo le risorse alle strutture scolastiche”.
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