ANDREA VERTOLO
“Non vogliamo le tue scuse domani, ma le tue dimissioni oggi” queste le parole destinate al governatore Paolo di Laura Frattura dal palco della manifestazione in difesa della sanità pubblica.
Un corteo numeroso quello che ha sfilato per le vie centrali del capoluogo molisano, inclusivo di tante forze politiche, sindacali e della società civile. Gli organizzatori parlano di oltre 5mila presenze. Numeri questi non confermati però dalla Questura. I cittadini presenti sono giunti da tutto il territorio regionale per ribadire la propria contrarietà al piano regionale di riordino sanitario.
In prima fila tanti sindaci i quali, come era già avvenuto nella manifestazione del marzo scorso a Isernia, hanno voluto lanciare un appello a nome dei piccoli comuni, isolati del tutto, a loro dire, dal nuovo riordino sanitario.
“Il signor Frattura – ha affermato il rappresentante del comitato Santissimo Rosario di Venafro – deve rispondere del penultimo posto del Molise tra le venti regioni italiane. Da ora in poi tutti i cittadini dovranno pagare sulla propria pelle il disagio di ricevere un servizio sanitario non all’altezza delle richieste. La sanità può servire in ogni momento a tutti e, tutti, abbiamo il dovere di difendere questo diritto”.
“La sanità pubblica non è più in grado di garantire le cure – il grido rivolto dal Comitato pro Vietri di Larino – perché la sanità pubblica l’hanno smantellata. Hanno buttato vIa 11 milioni di euro per dare degli incentivi a medici e infermieri per mandarli in pensione, pur sapendo del blocco dei contratti di assunzione”.
Forte anche il messaggio lanciato dal comitato Pro Cardarelli. “Abbiamo respinto un attacco di disgregazione del nosocomio del capoluogo – hanno spiegato – creato dai governi regionali precedenti, adesso stiamo subendo lo stesso attacco. Con le unghie e con i denti gli operatori sanitari stanno cercando di portare avanti le attività all’interno delle strutture sanitarie, ma da oggi si parte con una lotta vera e durissima contro questo governo regionale”.
“Questa di oggi – le parole dal palco di Lucio Pastore – è una manifestazione di una società che si riforma. Frattura deve sapere che non è nient’altro che un nostro dipendente, se lui non vuole non stare a sentire la piazza se ne deve andare”.
“Non immaginavo – ha poi concluso Italo Testa, rappresentante del Forum promotore della manifestazione – che alla mia età mi sarebbe toccato scendere in piazza per un diritto sacrosanto qual è quello alla salute. Giorno per giorno stanno privatizzando la sanità e lo stanno facendo sotto i nostri occhi”.
“Rispetto per chi ha manifestato. Altrettanto per chi non lo ha fatto”. Così il presidente della Regione Molise, Paolo di Laura Frattura, sul corteo che questa sera ha sfilato per le strade di Campobasso a difesa della sanità pubblica.
“In questa manifestazione ho visto un Molise maturo: chi è sceso in piazza e lo ha fatto per chiedere che la sanità pubblica sia di qualità nella nostra regione mi trova al suo fianco – afferma –. La sanità appartiene alla sfera dei diritti, per i quali lavoriamo”.
“Coi Ministeri della Salute e dell’Economia, in un confronto spesso duro in questi anni, ma sempre proficuo, abbiamo costruito una proposta che punta a riorganizzare in maniera organica la sanità del Molise: sarà di qualità, integrata con le strutture private convenzionate, sarà sostenibile dal punto di vista economico”, assicura Frattura. “Ai cittadini – prosegue –, e agli operatori della sanità, che oggi hanno protestato per porre alla mia attenzione la richiesta di servizi migliori, che assicurino prestazioni d’eccellenza, e non solo negli ospedali, ma anche sul territorio, prossimi a chi soffre, dico che il piano operativo va in questa direzione. Mi auguro di arrivare quanto prima alla condivisione dell’accordo per portarlo in Conferenza Stato-Regioni: così metteremo in pratica la riorganizzazione dell’assistenza sanitaria”. “La nostra riforma, nel rispetto di tutti, di chi ha manifestato e di chi non lo ha fatto, va avanti”, dichiara il presidente.
“Rispetto chi non è sceso perché ci sta dando fiducia; rispetto chi non è sceso pur avendo gli stessi dubbi di chi ha sfilato perché non ha voluto unirsi a una manifestazione cui si è cercato di dare ben altri significati, quasi referendari. I dubbi maggiori li fughiamo: da noi il privato in cui devi pagare per essere curato non esiste. E i molisani lo sanno bene. La sanità, la programmazione dei servizi per la salute, sono questioni troppo serie per strumentalizzarle. Sulla riorganizzazione dei servizi di assistenza mi gioco tutta la mia credibilità. Chiedo il tempo necessario a dimostrare con i fatti, anche sul riordino, quello che oggi dichiaro”, conclude Paolo Frattura.